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Milos Krasic: da rivelazione a bidone in 12 mesi
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7 anni agoon
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RedazioneTra le tante parabole delle meteore del calcio, è particolarmente accentuata quella di Milos Krasic, veloce ala destra che approda nella Juventus dal CSKA Mosca nel 2010. Esterno tutta corsa, zazzera bionda che ricorda quella della leggenda Pavel Nedved, ritiratasi un anno prima, il serbo conquista i cuori dei tifosi bianconeri dopo poche partite.
Il suo impatto con la serie A è devastante: il modulo 4-4-2 di Gigi Delneri esalta la sua velocità, semina avversari sulla fascia destra come fossero birilli, è incontenibile. I numeri delle prime 7 partite non mentono: 6 assist vincenti e 3 reti, una tripletta contro il Cagliari che manda in visibilio il pubblico e fa urlare ad alcuni commentatori “Krasic è già meglio di Nedved!”.
Poi il fattaccio: il 24 ottobre 2010, contro il Bologna, crolla in area al 34’ non toccato da Portanova. L’arbitro tratto in inganno concede il penalty, che Iaquinta sbaglia. Ma la simulazione è così evidente da creare scandalo, tanto che il giudice sportivo squalifica il serbo per due partite grazie alla prova tv.
Lui si difende, dicendo di essere caduto senza avere l’intenzione di simulare, ma viene marchiato a fuoco da questo episodio. Prima ancora che dagli avversari, dagli stessi arbitri, che prevenuti fischiano sempre più raramente gli interventi sul giocatore: Krasic non ha vita facile per tutto il resto del campionato.
Il girone di ritorno segna in ogni caso un netto calo da parte dell’esterno destro: la sua finta diventa prevedibile, i tecnici e i difensori avversari studiano e imparano le sue mosse, annullando il suo impatto sulla partita, e già a fine anno l’entusiasmo dei tifosi bianconeri nei suoi confronti cala drasticamente.
Il declino di Milos diventa un crollo nella stagione successiva, con l’arrivo in panchina di Antonio Conte: il tecnico leccese rivoluziona il modulo e Krasic sparisce dai radar: sono appena 7 le partite di campionato, passa tutto il girone di ritorno in tribuna a guardare la cavalcata bianconera verso lo scudetto.
L’avventura italiana dell’”erede di Nedved” è già finita. Nel 2012 passa al Fenerbahce ma le cose non migliorano, anche a causa di un infortunio. Va in prestito per un anno al Bastia, poi finisce nella squadra riserve del club turco e non vede più il campo, fino all’avventura in Polonia con il Danzica…
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