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Mondiali 70, Francia funerea ma Revelli sorride…
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9 anni agoon
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RedazioneSe nell’edizione del ’66 i galletti tornarono a casa dopo il primo turno della fase a gironi, l’edizione mondiale di Messico ’70 ebbe un epilogo ancor più amaro: les Bleus, infatti, non si qualificarono per la fase finale, facendosi battere dalla mediocre compagine svedese. Uno smacco non indifferente per la nazionale d’oltralpe che da questo momento in poi iniziò una vera e propria rivoluzione. Dopo la deludente parentesi di Gondet sulla panchina francese arrivò George Boulogne. Il suo nome non è legato a gloriose vittorie ma Boulogne fu il primo c.t. a comprendere che la nazionale francese necessitava di una vera e propria rivoluzione. Dal 1969 al 1973 il tecnico francese decise di aprire le porte alle giovani promesse, lanciando sul terreno di gioco imberbi campioncini come ad esempio il 19enne Chiesa. Fu grazie al suo intervento che, negli anni Settanta, vennero istituiti in Francia dei centri di formazione sia per giocatori che per allenatori, inculcando nella mentalità calcistica francese l’esigenza di puntare sui giovani. I risultati arrivarono solo qualche decennio più tardi e il suo nome purtroppo scivolò velocemente nel dimenticatoio. Ai preliminari dei Mondiali del ’70 Boulogne gettò le basi per un processo innovativo decisivo per la crescita dei galletti di Francia.
Curiosità
Molte furono le novità ai Mondiali del 1970, tra queste l’introduzione dei cartellini colorati, gialli e rossi, per segnalare ammonizioni ed espulsioni. Un’innovazione cromatica che non servì a molto, almeno in questa edizione mondiale, durante la quale non venne espulso alcun giocatore.
La rosa mondiale
Francia: Carnus, Djorkaeff, Novi, Bosquier, Rostagni, Chiesa, Broissart, Michel, Loubet, Revelli, Bras. All. Boulogne
Il migliore
Autore della tripletta contro la Norvegia nel match di qualificazione ai Mondiali, Hervé Revelli viveva, all’epoca dei mondiali messicani, una delle sue migliori stagioni in patria con la maglia del Saint-Etienne, con cui si aggiudicò la Supercoppa francese. Capocannoniere del campionato d’oltralpe nel ‘70, Revelli non riuscì però ad incidere, come avrebbe potuto, anche in nazionale, avendo, suo malgrado, militato negli anni più bui della storia dei Bleus.
La partita indimenticabile:
10/09/69: Norvegia – Francia 1-3 (Olsen 92’ – Revelli 9’, 48’, 77’)
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