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Pecoraro: un Procuratore che non conosce le regole

Come può, ci domandiamo, uno che è stato il capo della Procura Federale non conoscere il protocollo VAR…

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Pecoraro, un Procuratore che non conosce le regole: potrebbe essere il titolo di un film, ma è la realtà… Purtroppo!

Questo risulta incontrovertibilmente dalle parole dell’ex capo della Procura Federale:

”Mi ricordo ancora l’episodio di Juventus-Inter nel quale Orsato non assegnò l’espulsione al bosniaco e non abbiamo mai ricevuto l’audio.

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Se il VAR avesse attirato l’attenzione dell’arbitro, le cose sarebbero andate diversamente”.

Come può non saperlo?

Come può, ci domandiamo, uno che ha ricoperto il ruolo di Procuratore Federale non conoscere il protocollo VAR…

Dovrebbe sapere, Giuseppe Pecoraro, che da Lissone non potevano richiamare l’attenzione dell’arbitro sul secondo giallo a Pjanic

Perché in casi come quello, il Video Assistant Referee non può intervenire!

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Dovrebbe saperlo, ma ancora non lo ha scoperto a distanza di 7 anni! Qualcuno però avrebbe potuto e dovuto spiegarglielo prima che desse fiato alla bocca!

Parole in libertà, che fanno fare una pessima figura alla Federazione e all’intero movimento calcistico!

Il neo rieletto Gravina dovrebbe meditare e correre ai ripari: magari la prossima volta mettere a capo della Procura uno che abbia studiato il regolamento oppure sottoporlo a una full immersione dopo l’assunzione…

Pecoraro se n’è andato… Per fortuna

Pecoraro ha lasciato la Procura Federale e ci verrebbe da dire per fortuna… Le ragioni del suo addio? Le spiega lui stesso così:

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”Io me ne sono andato dalla Federazione per una serie di motivi. Io sono dell’idea che quando la partita finisce e i giocatori se ne vanno dal campo, noi dobbiamo essere sicuri che il risultato sia quello giusto.

Se non vengono controllati i bilanci, le scommesse non vengono controllate e che gli arbitri sono trasparenti non so di che parliamo”.

L’ex Procuratore dice la sua anche sul caso calcioscommesse:

”Questione Scommesse? Come Procura Federale noi abbiamo tentato di avere una norma ad hoc sull’indicazione delle scommesse anomale.

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Noi chiedemmo anche chi fossero gli scommettitori ma per la norma della Privacy non potevamo sapere chi fossero.

Noi volevamo una norma che su indicazione della Procura e attraverso una convenzione con i poliziotti potessimo almeno risalire all’identità degli scommettitori.

Lo abbiamo chiesto anche all’agenzia della Privacy, ma ci hanno ribadito che c’era bisogno della norma ma non siamo riusciti ad ottenerla e non è mai arrivata neanche in Parlamento”.

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