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Pippo-El Shaa, carota e bastone: alle carezze segue la panchina
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10 anni agoon
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RedazioneSarà un Milan -manco a dirlo- versione ‘natalizia’ quello che si appresta a scendere in campo a Roma nella delicatissima trasferta contro i giallorossi: mister Inzaghi sembra infatti aver deciso di optare, ancora una volta, per lo schema ad ‘albero di Natale’, che prevede un 4-3-2-1 di partenza con conseguente esclusione di Stephan El Shaarawy dalla batteria dei titolari.
Un’esclusione che, a conti fatti, suona come una parziale bocciatura del talento italo-egiziano, difeso a spada tratta dal tecnico piacentino nel corso della conferenza stampa di ieri, durante la quale ha ribadito anche l’incedibilità del talento savonese, appetito proprio dalla Roma e dal Borussia Dortmund.
Eppure Inzaghi sembra aver deciso: fuori il Faraone e fiducia a Honda e Bonaventura trequartisti dietro all’unica (finta) punta Jeremy Menez. Un terzetto tutta fantasia e senso del gol che -dopo aver ben interpretato la gara contro il Napoli- avrà la possibilità di concedere il bis contro la Roma, seconda forza del campionato.
Una scelta, quella del tecnico rossonero, che sembra andare in una sola direzione: preservare El Shaarawy da questo momento difficile da un punto di vista realizzativo (un solo gol in queste prime 15 partite di campionato, a Genova contro la Samp) e farlo arrivare tranquillo alla sosta natalizia, dove avrà tempo di lavorare, ma anche di riflettere sulle troppe occasioni sprecate in questo inizio campionato.
Insomma, il classico metodo del bastone e della carota: se da un lato Pippo accarezza e coccola El Shaa, dall’altro vuole pungolarlo facendogli capire che, al Milan, la concorrenza è tanta. E, se vorrà continuare a giocare in rossonero, dovrà necessariamente darsi da fare…
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