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Pippo, il bel gioco dura (troppo) poco. E basta con gli ‘Hip Hip Hurrà’…
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10 anni agoon
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RedazioneAltro che salto di qualità. Se le reali ambizioni del Milan sarebbero dovute uscire dal trittico di partite di inizio 2015 (Sassuolo, trasferta di Torino contro il Toro e Atalanta), allora l’inizio è di quelli preoccupanti. Già, perchè dopo i quattro punti raccolti contro Napoli e Roma e l’entusiasmante vittoria rimediata in amichevole contro il Real Madrid, era quantomeno lecito aspettarsi qualcosina in più dalla squadra di Pippo Inzaghi.
Che pure, per i primi 25′ ha giocato un buon calcio, fraseggiando bene in mezzo al campo, allargando il gioco sulle fasce e colpendo a rete con l’inserimento di un centrocampista nell’area avversaria: tutto molto bello ma, come si suol dire, il bel gioco dura poco. Anzi, troppo poco, per una squadra che, almeno in casa, dovrebbe provare maggiormente ad imporre la propria fisionomia calcistica, piuttosto che lasciare l’iniziativa ad un pur ottimo Sassuolo.
Poi ci sono gli errori di lettura della gara che molti tifosi rossoneri additano al tecnico piacentino: si va dalla scelta di Essien in cabina di regia, alla decisione di affidare le fasce a Rami e De Sciglio decisamente non in giornata, finendo con l’esclusione di un Pazzini che -nei pochi minuti a disposizione- ha dato nettamente la sensazione di essere il giocatore più in palla dell’intero reparto offensivo.
Insomma, ce n’è per tutti. Anche per un Menez decisamente troppo nervoso, che ha passato la partita a protestare per decisioni arbitrali più o meno futili, ricordando l’ultima istantanea rossonera di Mario Balotelli. E poi c’è El Shaarawy. Il solito evanescente, impalpabile, a tratti irritante El Shaarawy degli ultimi tempi. Più che un Faraone, Stephan ricorda più una Mummia per movenze in campo e incisività sul fronte offensivo. Una metamorfosi inspiegabile, dettata forse da un crollo psicologico che il ragazzo ha subito negli ultimi mesi, costellati da continui infortuni e ricadute.
La stessa paura che ieri ha attanagliato il Milan, una volta passato in vantaggio. Sì, perchè i ragazzi di Inzaghi, proprio quando la partita avrebbe dovuto mettersi in discesa, hanno -ancora una volta- staccato la spina e smesso di giocare. E’ già successo in stagione, sempre contro squadre cosìddette medio-piccole: Empoli, Cesena, Palermo, Cagliari, Sampdoria, Genoa e adesso Sassuolo. Tutta una serie di partite gettate alle ortiche e punti dilapidati nella lotta al terzo posto.
Che ora si fa sempre più lontano e diventa preda di ben altre formazioni, che nel tempo hanno saputo costruire progetti calcistici basati sulla programmazione e la pianificazione. Altro che ‘Hip Hip Hurrà’…
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