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Pjaca, capitale da rivalutare o bidone di cui sbarazzarsi?
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7 anni agoon
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RedazioneChe fine ha fatto Marko Pjaca? Arrivato un anno fa dalla Dinamo Zagabria per ventiquattro milioni di euro con l’etichetta di predestinato, il giovane croato non ha lasciato traccia del suo passaggio in bianconero, complice anche la rottura del crociato che lo ha costretto a un lungo stop.
Un gol nell’andata degli ottavi di Champions a Oporto, nient’altro. Negli occhi l’immagine di un ragazzo ancora acerbo, lontano anni luce dall’essere pronto per una realtà come quella della Juventus. Innamorato del pallone, poco propenso a sacrificarsi in copertura, impreciso sotto porta, a tatticamente indisciplinato, a tratti svogliato e per questo richiamato a più riprese da Allegri.
Un talento da modellare, una promessa che rischia di rimanere inespresso e di costare alla società una dolorosa minusvalenza. Un’incognita che porta con sè una quantità di dubbi, ingigantiti da un infortunio che getta ombre sul suo pieno recupero e che suggerisce un’attenta riflessione.
Aspettarlo e scommettere ancora su di lui, accettando i rischi che ne conseguirebbero oppure cederlo subito per provare a recuperare il capitale investito? Certo è che gli spazi per Pjaca inevitabilmente si restringono alla luce degli arrivi di Douglas Costa, Bernardeschi e di quello probabile di Keita e allora, ci domandiamo, non sarebbe stato più giusto inserirlo nella trattativa con la Fiorentina, che lo aveva rischiesto come contropartita in cambio di ‘Berna’?
La soluzione migliore per il ragazzo sarebbe il prestito a un club amico, Sassuolo o Crotone, che gli garantirebbe la possibilità di giocare con continuità per ritrovare la forma fisica e proseguire il suo percorso di crescita con l’obiettivo di far ritorno alla base dopo una stagione di apprendistato.
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