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Rami, Destro, ma non solo: quanti ‘casi’ in Casa Milan!
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10 anni agoon
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RedazioneE pensare che, nelle intenzioni della società, Pippo Inzaghi sarebbe dovuto essere l’allenatore in grado di ricompattare lo spogliatoio uscito a pezzi dalla turbolenta gestione Seedorf. Peccato che le cose non siano andate esattamente come speravano Adriano Galliani e Silvio Berlusconi perchè -da settembre ad oggi- sono diversi i casi, più o meno spinosi, di giocatori che hanno espresso pubblicamente il proprio dissenso per le scelte del tecnico.
Uno dei primi, ad inizio stagione, fu Adil Rami che -riscattato in estate dopo una lunga trattativa con il Valencia- ha rischiato di lasciare subito i rossoneri per essere scivolato nelle retrovie tra le preferenze del tecnico piacentino. Che, poco dopo, ha ben pensato di mettere ai margini della rosa anche i vari Mexes e Zaccardo, poi riabilitati nei periodi di emergenza per poi tornare, una volta concluso il periodo di magra, puntalmente nelle retrovie.
Peggio è andata ai due colombiani: Zapata ad inizio anno aveva rilasciato un’intervista nella quale criticava aspramente la gestione di Inzaghi, colpevole -a suo dire- di non concedere fiducia alla coppia difensiva per più di 90 minuti di fila, mentre Armero si è sfogato pesantemente nel ritiro della sua nazionale per lo scarso minutaggio accumulato nel corso della stagione, arrivando addirittura a rimpiangera la scelta di approdare a Milanello.
Quindi è toccato a Marco Van Ginkel lamentarsi, tramite il proprio agente, della poca chiarezza del tecnico, pronto a tessere le lodi del regista olandese a parole, ma poi sempre titubante nel metterlo in campo. A ruota sono seguite le insinuazioni di Lady Pazzini: la moglie del centravanti rossonero ha espresso -a mezzo social- tutte le proprie perplessità circa la gestione di Superpippo del parco attaccanti.
Anche Fernando Torres ha poi avuto da ridire: una volta approdato all’Atletico, pur con la consueta signorilità, il Nino ha pensato bene di attaccare pubblicamente il Milan e il suo allenatore per non averlo saputo aspettare. In mezzo c’è poi stato il caso legato a Stephan El Shaarawy che, a dispetto delle dichiarazioni d’amore del tecnico, è spesso e volentieri finito in panchina prima dell’infortunio che -ancora una volta- ne ha ritardato la consacrazione.
Poi c’è Alessio Cerci. In principio fu la fidanzata Federica che, dai microfoni di Quello che il Calcio, ha manifestato apertamente il malcontento dell’esterno mancino, che poi puntualmente ha avuto un ‘faccia a faccia’ con Inzaghi per chiarire il suo ruolo all’interno del progetto rossonero. Senza però, per il momento, ricevere risposte convincenti.
E si arriva cosi’ all’ultima -spinosissima- settimana: tre casi in uno per Pippo Inzaghi. Il primo -nella rifinitura precedente la gara contro il Napoli- riguarda (di nuovo) Adil Rami che, una volta ricevuta la pettorina ‘da riserva’, pare abbia dato in escandescenza tanto da venir invitato a lasciare anzitempo il campetto d’allenamento.
Stessa reazione (o quasi) avuta da Daniele Bonera quando -a pochi minuti dall’inizio del match- ha scoperto di non partire titolare, ma di doversi accomnodare in panca in favore di (un poi disastroso) Salvatore Bocchetti. Non che poi, una volta entrato, l’ex bresciano non abbia dato il suo contributo a livello di danni, visto che dei tre gol partenopei almeno un paio sono suoi generosi cadeaux.
Chiudiamo questa nefasta rassegna con Mattia Destro, visibilmente insoddisfatto per la sostituzione chiamata da Inzaghi con Pazzini dopo un’ora circa nel corso della sfida del San Paolo. “Ma perchè mi ha tolto?” – dice il chiarissimo labiale dell’attaccante ascolano rivolto al suo allenatore. Che però, nel post partita, minimizza: “Nemmeno a me piaceva essere sostituito, lo capisco”.
Sarà, ma qui a furia di capire sempre tutti, la stagione rossonera rischia davvero di finire malissimo…
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