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Tiago Pinto lascia la Roma: tre anni tra luci ed ombre
Il prossimo 3 febbraio segna la fine di un capitolo per la Roma, con le dimissioni dell’attuale general manager…
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11 mesi agoon
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RedazioneDi Andrea Caleca
Il prossimo 3 febbraio segna la fine di un capitolo per la Roma, con le dimissioni del general manager Tiago Pinto. Dopo la chiusura del mercato di gennaio, il suo addio è giunto in seguito ad una risoluzione consensuale, con la conclusione di un periodo che si è rivelato altalenante.
Durante il suo mandato diversi sono stati gli investimenti finanziari discutibili su alcuni giocatori, molti sono stati i talenti che non hanno soddisfatto le aspettative. Sin dalla prima sessione di mercato dove era necessario mettere delle basi solidi per il progetto giallorosso i vari acquisti di Abraham,Shoumourodov,Vina e Rui Patricio per una cifra vicina agli 80 milioni di euro si sono rivelati non all’altezza dell’ importante esborso economico.
Passando per gli acquisti di Reynolds,Camara e Solbakken, altri investimenti totalmente fallimentari che non hanno restituito i risultati sperati e che hanno complicato un percorso che per la rosa giallorossa era già in salita considerando il poco budget a disposizione e le significative restrizioni imposte dal Financial Fair Play.
Fino all’episodio di Renato Sanches, considerato l’asso nella manica dell’estate scorsa, che ha rappresentato l’ultima sconfitta personale per Pinto.
Tuttavia, è doveroso riconoscere il suo eccellente operato nelle cessioni, sempre mirate e ben negoziate, rispettando anche i rigidi vincoli temporali ed economici del Fair Play Finanziario dell’UEFA. Le cessioni di tanti ragazzi del vivaio su tutte,come Afena Gyan Felix alla Cremonese per circa 10 milioni, Tahirovic all’Ajax per 8.5 milioni, e le vendite di Volpato e Missori per 10 milioni, sono state occasioni in cui Pinto ha dimostrato di essere uno dei migliori in circolazione nel campo.
È importante sottolineare che il rapporto con Mourinho non è stato privo di attriti, e forse è stata proprio l’influenza del secondo portoghese a prevalere. Alla fine, nonostante le sue dimissioni, Mourinho probabilmente rimarrà a Roma, mettendo in evidenza come il rapporto tra i due abbia avuto un peso significativo sul destino di Pinto.
L’esperienza romanista di Tiago Pinto è stata quindi un alternarsi costante di alti e bassi,
se da un lato alcune decisioni d’investimento hanno deluso, il suo talento nelle cessioni è stato indubbiamente un punto di forza. Tuttavia, l’interazione con Mourinho e le tante decisioni e scommesse contestate hanno giocato un ruolo fondamentale nelle dimissioni del trentacinquenne.
Personalmente ritengo che le dimissioni del general manager siano legittime e corrette.
Il Portoghese ha dato il massimo per la causa della Roma e se il ciclo è giunto al termine la strada migliore per il club è mettersi alla ricerca di nuovo stimoli e di una figura in grado di rilanciare le ambizioni giallorosse con la speranza di costruire un nuovo progetto più prestigioso e produttivo per il futuro della squadra.
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