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Una tragedia, sul campo… e fuori: Vratislav Gresko!
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9 anni agoon
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RedazioneChiariamolo subito, a scanso di equivoci: nel calcio una sconfitta non può mai essere attribuita ad un singolo. Nemmeno a Vratislav Gresko anche se -nel ripensare alla drammatica partita del 5 maggio- molti tifosi interisti potrebbero avere più di un mancamento.
Eppure, nonostante quella giornata sciagurata, il terzino slovacco è riuscito a ritagliarsi una carriera di tutto rispetto tra Italia, Inghilterra e Germania. Arrivato in Italia giovanissimo dal Bayer Leverkusen, Gresko calcò i campi della serie A per un triennio (2000-2003) indossando le maglie di Inter e Parma.
Quindi l’approdo oltremanica dove giocò a Blackbourn (2003-2006) per poi fare ritorno in Germania con le maglie rossonere di Norimberga (2006) e Bayer Leverkusen (2007-2009). Chiuse quindi la carriera in Slovacchia con la maglia del Podbrezova.
E poi?
Oggi Gresko -come raccontato a ‘La Gazzetta dello Sport’- gestisce un teatro: “È una passione che coltivo da anni, ma sempre nel tempo libero. Il teatro è un grande spettacolo, come il calcio. E come in campo, servono impegno e dedizione. Anni fa ho deciso di aprire uno spazio nella mia città, le cose vanno molto bene. In questi giorni stiamo rinnovando tutti gli spazi e a dicembre procederemo con la nuova inaugurazione“.
Eppure, quando gli viene chiesto di quel 5 maggio, Gresko ricorda con un filo di amarezza: “Quello non fu l’unico campionato che persi all’ultimo. Successe altre due volte: a inizio carriera, quando vestivo la maglia dell’Inter Bratislava, e poi in Germania con il Bayer Leverkusen. Tutti noi volevamo quel titolo, e la delusione di conseguenza fu grande. Sinceramente, però, trovo poco sensato parlare di un fatto avvenuto quindici anni fa: la vita va avanti“.
Tredici anni dopo la vita va dunque avanti, ma a voler voltarsi un attimo indietro, ecco cosa resta a Gresko dei tanti anni tra campo e spogliatoio: “Poteva andare peggio, così come meglio. Ho sofferto vari infortuni al ginocchio, che mi hanno limitato. Eppure ho detto la mia in Serie A, in Premier e Bundesliga e giocato le coppe internazionali. Ho diviso lo spogliatoio con campioni come Vieri, Zanetti e Ronaldo, Ballack, Vidal e Hamsik, quindi non posso lamentarmi. Oggi mi rimangono solo bei ricordi e straordinarie amicizie“.
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