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Valencia-Juve, il Cicciopensiero: l’importanza di sentirsi consapevole
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6 anni agoon
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RedazioneIl successo conseguito al Mestalla di Valencia dagli uomini di Allegri, ha sancito in maniera inequivocabile un dato che è da tenere strettamente in considerazione quando si ragiona sulle ambizioni europee della Vecchia Signora.
Dover sprecare un cambio dopo 20’ e rimanere in 10 alla mezz’ora, oltretutto con il rosso diretto alla tua punta di diamante, Cristiano Ronaldo, avrebbero tramortito chiunque. Non la Juve che ha saputo abbassare il baricentro, concedendo sì campo al Valencia ma al tempo stesso con l’opportunità di ripartire e fare male.
Questo accade allo scadere di prima frazione; ripartenza da sinistra, lato debole dei padroni di casa, mischione in area che porta al rigore che Pjanic trasforma alla grande. Questo è stato il vero spartiacque della contesa. Andando al riposo in vantaggio, Allegri ha potuto ragionare con maggior calma sul da farsi, potendo anche giocare la carta del farsi attaccare per poi sfruttare un Bernardeschi apparso finalmente cresciuto e pronto a diventare un trascinatore di questa squadra.
A proposito di trascinatori, la prestazione di Emre Can è stata di livello altissimo ed oltretutto ha permesso a Pjanic di agire da mezzala sinistra come ai tempi della Roma, il che fa stare il bosniaco maggiormente al centro del gioco e della manovra. Ma quel che maggiormente conta è la forza mentale con cui la Juventus ha saputo affrontare e superare i tranelli che si sono presentati nel corso della gara.
Certo, sono soltanto i primi 90’ ma se è vero il detto “chi ben comincia è a metà dell’opera”, la Juve è sulla strada giusta.
di Ciccio Mariello
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