Non evoluto risponde
Salvatore Liuzzo dei ‘Non Evoluti’ fa chiarezza sulle tempistiche del Closing: “Bloomberg non è imparziale, ecco qual è la verità…”
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8 anni agoon
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RedazioneAbbiamo intercettato Salvatore Liuzzo, editor della pagina Milanisti Non Evoluti, per i quali si sta occupando, da diverso tempo, della situazione legata alla cessione della società rossonera.
Salvatore, la cessione dell’AC Milan da lei minuziosamente seguita, sembra non avere fine. In attesa della fatidica data del 5 Novembre, si susseguono notizie e smentite che confondono ulteriormente i tifosi. Bloomberg e Sino/Europe sembrano battibeccare a suon di comunicati. Che idea si è fatto della situazione?
“L’autorevolezza di Bloomberg, organo ritenuto affidabile in tema di economia e finanza, ha dato via ad una serie di allarmismi che hanno trovato terreno fertile dove attecchire, ovvero la schiera di giornalisti sostenitori della inconsistenza della trattativa coi cinesi. Va però analizzata la situazione da un diverso punto di vista. Bloomberg è da tempo in polemica con le società cinesi che hanno deciso di ramificare in Europa attraverso il gioco del calcio. In Inghilterra infatti, Bloomberg sta supportando una campagna contro tali investimenti portata avanti dai club inglesi ancora rimasti alla vecchia concezione di proprietà a presidente unico. I recenti articoli sulla trattativa che coinvolge Sino/Europe e il quotidiano, non possono quindi da ritenersi imparziali“.
A quanto ti risulta, procede tutto con i famosi “tempi tecnici” indicati da Alessandro Jacobone in diretta a CalcissimoTV in tempi non sospetti?
“L’allarmismo diffuso è quindi ingiustificato? Come abbiamo sempre detto, gli investitori non soffrono d’ansia da prestazione. Investono con la sola intenzione di fare profitto e di certo, finchè non saranno pronti, non regaleranno notizie da dare in pasto alla stampa per tranquillizzare l’opinione pubblica rossonera. Mi ha sorpreso che abbiano rilasciato comunicati di risposta a Bloomberg. Per come conosco i cinesi, deve essere stata una forzatura forse suggerita da Fassone che sappiamo concentrato nel convincere i cinesi a palesare i loro volti prima ancora del closing. Le scatole cinesi e i dubbi circa la longevità di tale infatuazione per il calcio, sono l’arma con la quale gli “scettici” del giornalismo minano le certezze di chi crede nell’effettiva validità dell’operazione“.
Quali sono i tuoi dubbi e le tue speranze ?
“Leggo spesso attribuire un accezione negativa al termine “scatole cinesi”. Non è altro che uno strumento finanziario utilizzato in diversi settori e spesso con successi più che soddisfacenti. Le nostre ricerche ci stanno sempre più convincendo che l’operazione disegnata si baserà sull’autofinanziamento in stile West Bromwich. Gli investitori verseranno capitale, daranno garanzie, ma faranno in modo che il Milan si nutra dei suoi stessi utili. Per fare questo dovrà gioco forza raddoppiare, se non triplicare, il suo fatturato. Questo puo’ avvenire solo tramite i successi. Risultato, per far si che i cinesi interessati ai profitti tornino a casa senza aver dilapidato i loro investimenti, saranno costretti a rendere il Milan vincente. E i cinesi a perdere soldi non ci pensano neanche!“.
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