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Adriano e Vieri demoliscono il Valencia: quando il mondo era ai piedi dell’Imperatore
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9 anni agoon
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RedazioneStagione 2004/2005: Adriano si prepara a diventare il miglior giocatore del pianeta. Fresco capocannoniere della Copa America appena vinta dal Brasile, reduce da tre stagioni in continua ascesa con i colori di Fiorentina, Parma e Inter, l’Imperatore atteso al definitivo salto di qualità in maglia nerazzurra non tradisce le attese.
E’ una stagione memorabile per la punta brasiliana, a segno 28 volte in 42 partite: 16 reti in campionato (suo primato personale) e ben 10 gol in 9 gare di Champions, un ruolino di marcia strabiliante che lo rende il giocatore Under 23 più caro del pianeta.
Adriano è il protagonista della più larga vittoria esterna dell’Inter in Champions, al Mestalla contro il Valencia il 20 ottobre 2004: i Ches di Ranieri vengono travolti per 5-1 dalla straripante squadra di Mancini, che ipoteca il passaggio del turno con una prova di forza che ammutolisce l’Europa.
I nerazzurri a strisce orizzontali ridicolizzano i campioni di Spagna con cinque marcatori diversi (Stankovic, Vieri, Van der Meyde, Adriano e Cruz) e un gioco spumeggiante che ha proprio nell’Imperatore, uomo assist e goleador, il fulcro della manovra.
Dopo lo 0-0 del primo tempo, l’inferno si scatena nella ripresa: l’Inter passa due volte in 70 secondi, prima con Stankovic, testa su cross di Favalli, poi con Vieri, imbeccato da un morbido traversone di Adriano. L’Imperatore si scatena e pochi minuti dopo è protagonista di una strepitosa azione personale: salta Canizares in uscita, poi evita con una veronica Navarro ma da posizione defilata manda a lato di un soffio. Aimar dimezza le distanze al 66’, ma i nerazzurri chiudono la partita al 75’ con Van der Meyde, servito con una verticalizzazione da Adriano.
La punta brasiliana dopo due assist mette il suo meritato sigillo alla partita all’80’, quasi un’esecuzione da pochi passi su suggerimento di Zanetti, e esce applaudito da tutto il Mestalla, sostituito da Cruz, a segno nel finale.
Adriano è già realtà: la stagione 2004/2005 sembra solo il principio di una storia esaltante, si rivelerà invece il punto più alto della sua carriera, affondata in seguito dalla discontinuità, dai problemi con l’alcol e dalla depressione. E la gomitata a Caneira nella gara di ritorno sarà solo un primo, triste, presagio.
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