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Auguri Claudio, 300 di queste partite! Marchisio e la Juve: storia di un grande amore!
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10 anni agoon
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RedazioneL’importanza di chiamarsi Marchisio, così, parafrasando Oscar Wilde, si può riassumere la prova del numero 8 bianconero nella gara contro la Fiorentina. Contrasta, recupera, imposta, conclude, sa far tutto Claudio e sa farlo bene.
Tuttocampista a tutto tondo, regista e mediano, assistman e goleador, Marchisio dove lo metti sta e ci sta bene. Lo vedi sdradicare il pallone dai piedi di un avversario a metà campo e lo ritrovi un attimo dopo al limite dell’area viola a concludere verso la porta.
Mezzala o regista, per Claudio non fa differenza. Lui fa la differenza, come quando s’inventa un lancio alla Pirlo per mandare in porta Tevez, che ringrazia e segna. L’ha sempre fatta la differenza nella Juventus Claudio Marchisio, in quella di Conte prima e adesso in quella di Allegri.
Una sua doppietta al Milan di Ibra lanciò la Juve di Conte verso il primo dei tre scudetti consecutivi, la sua straordinaria capacità di interpretare ruoli diversi con la medesima efficacia ha permesso a quella di Allegri di far fronte all’assenza di Pirlo senza perdere lucidità nell’impostazione della manovra.
Per comprendere l’importanza di chiamarsi Marchisio, basta guardarlo giocare. Le parole, da sole, non riuscirebbero a spiegarla.
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