Balotelli dimenticato, è l’Italia di Zaza. Conte: “Mi serve gente che ha fame, non fama”

La nuova Italia di Antonio Conte parte forte nel nome di Simone Zaza, il giocatore che di fatto nello scacchiere del nuovo ct ha ricoperto il ruolo che nella gestione di Prandelli era saldamente nelle mani (e nei piedi) di Mario Balotelli.

E il tecnico salentino spiega così la sua scelta: “Indietro non si torna, a me servono giocatori che vogliano alzare il campo. A fine partita lo devono rizollare tutte le volte. Mi servono giocatori che pensino e giochino per la squadra. Gente che ha fame, non fama“. E la stoccatina a ‘SuperMario’ appare evidente.

La Nazionale è andata a vincere in Norvegia per la prima volta da 77 anni. Erano i tempi di Piola e Meazza: “Non era una vittoria semplice, era da tantissimo tempo che non arrivava. Ma in pochi giorni abbiamo già fatto cose importanti, Buffon non ha dovuto fare nemmeno un intervento. Ora vogliamo imparare a conoscerci ancora meglio e migliorare il nostro gioco. Ho trovato un gruppo desideroso di applicare la mia idea di calcio, ora ci serve tempo“.