Colombia, il fratello di Andres Escobar: “Possiamo vincere il mondiale”

La Colombia sta per scrivere la propria storia: il quarto di finale di domani contro il Brasile è infatti un inedito nella storia calcistica del paese sudamericano. Il match cade proprio nell’ anniversario di un fatto tragico della storia colombiana:  vent’anni fa, il 2 luglio 1994, Andres Escobar fu assassinato a Medellin perchè reo di aver realizzato un’autorete contro gli Stati Uniti ad USA ’94. Il fratello Santiago ha rilasciato queste dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: “Il Paese ha trovato la via della pace e della riconciliazione, superando un’epoca durissima. Abbiamo ancora problemi  sociali, ma il buio è passato”. Secondo Santiago Escobar la Colombia può davvero scrivere la storia: “Si può e si deve puntare a vincere il Mondiale nel nome di Andrés. Giocare come se lui fosse vivo e sia lì a tifare. Col suo spirito e il suo coraggio: sarebbe l’omaggio più grande, la redenzione. Yepes lì in difesa lo ricorda pure un po’. Ma la ferita per tanto sangue non la rimargina neanche la Coppa, nessuno può dimenticare”.

Nel ruolo di allenatore Santiago Escobar ha allevato molti dei talenti della Nazionale colombiana: “Nell’Independiente di Medellin ho cambiato ruolo a Cuadrado, da trequartista largo sulla fascia: solo lì sprigiona tutto il suo potenziale. È imprendibile, come James Rodriguez . All’Atletico Nacional ho lavorato con Ibarbo e Zuniga: fortissimi ed è una gioia vederli crescere a questi livelli. Poi anche Quintero, ex Pescara, e Jackson Martinez: una generazione super, più matura di quella di 20 anni fa“.