Conte avvisa le due promesse azzurre: “Se pascolate con me non giocate”

Nella gestione di Cesare Prandelli erano due giocatori chiave, su cui fondare la Nazionale del futuro. Ora Antonio Conte li avvisa: per guadagnarsi un posto da titolare negli Azzurri, Mario Balotelli e Marco Verratti dovranno sudare e non poco.

“Chi mi conosce sa bene il mio modus operandi. Prima delle convocazioni, c’erano dei calciatori che non avevano dei responsi a livello calcistico, in termini di partite giocate, come Balotelli o Cerci. Mi baso molto su quello che vedo, cosa danno e non danno i calciatori. La scelta di non convocarli è stata naturale da questo punto di vista. Valuteremo da qui alle prossime convocazioni chi giocherà e come giocherà, e anche quali atteggiamenti avrà, in campo e fuori. Non ci sono preclusioni nei confronti di nessuno ma al calciatore chiedo professionalità, durante gli allenamenti e nelle riunioni tecniche. Il calcio che faccio richiede una grandissima presenza mentale, la squadra deve memorizzare le giocate. Se non sei attento, se vai per i fatti tuoi e pascoli in campo, non vai bene per me“, queste le parole del ct al Corriere dello Sport.

Discorso molto simile per Marco Verratti: “In quel ruolo ho già De Rossi e Pirlo. Daniele mi ha dato la disponibilità a giocare da interno ma lì io vedo meglio gente come Marchisio, Giaccherini, Florenzi, Parolo o Poli. Ma anche Montolivo e Aquilani. Il problema principale è che se hai qualità e non corri, non mi basta. Devi dare intensità. Il fatto che in Norvegia abbiamo schierato sei giocatori di gamba, non ha fatto vedere la differenza fisica tra noi e loro”.