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Conte: “La Nazionale deve essere un premio. Ma ho poca scelta”
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10 anni agoon
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RedazioneIl neo commissario tecnico della Nazionale Antonio Conte in una intervista alla Gazzetta dello Sport ha illustrato le sue linee guida per risollevare gli Azzurri.
“La coperta è un po’ corta dovunque, esclusi i centrali. Anche in difesa, dove c’è qualche giovane di prospettiva come Rugani. L’organizzazione di gioco aiuterà. Tutti mi chiedono: ‘Ci saranno sorprese?’. E io rispondo: ‘Quali?’. Il gruppo è quello di Prandelli, uno più uno meno. Non bastano due-tre minuti in A, o magari due gol in una partita. La Nazionale è un premio, qualcosa da conquistare e per cui soffrire”.
Balotelli: “In prospettiva azzurra non cambia nulla il suo trasferimento in Inghilterra. Non ho preconcetti né favoritismi nei confronti di nessuno. Conta più l’uomo del calciatore. Dovremo essere squadra per fare qualcosa di importante. Il talento viene dopo”.
La convivenza tra Verratti e Pirlo: “Lui è un talento, ha fatto un buon Mondiale, sono curioso di allenarlo e vedere dove può giocare. Vedo De Rossi centrale con la possibilità che, in fase difensiva, scali per comporre la difesa a quattro”.
“Mi hanno proposto due anni anche perché quattro non si poteva per il mandato federale. Ho accettato con grande entusiasmo, convinto di poter fare qualcosa di veramente importante. Essere il primo ct del Sud è un motivo di orgoglio in più”.
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