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“Dio perdona, Riga…nò!”. E Firenze s’innamora di nuovo…
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9 anni agoon
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RedazioneDopo l’addio di Batistuta, passato alla Roma nel 2000 dopo nove anni d’amore in maglia viola, per i tifosi della Fiorentina sembrava impossibile ritrovare la perfetta alchimia con un altro numero nove. Poi però è arrivato lui, un perfetto sconosciuto che fino a pochi anni prima la Fiorentina la poteva guardare solo in televisione o, al massimo, dalle tribune dell’Artemio Franchi.
A Christian Riganò, fra lo scetticismo generale, fu affidato il gravoso compito di riportare la Florentia Viola (società neonata dalle ceneri del fallimento della Fiorentina) nel grande calcio.
L’anno è il 2002 e, fino a quel momento, Riganò aveva calcato campi dilettantistici fino al biennio con il Taranto, fra serie C2 e C1. Ora però c’era da riportare in alto la viola e riconquistare l’amore di un pubblico deluso dal fallimento della gestione Cecchi Gori.
E tra Riganò e il pubblico gigliato fu subito amore. L’ex tarantino in campo è una furia e segna a raffica, trascinando i viola fuori dalle sabbie mobili della C2: 30 gol in 32 partite che ne fanno il capocannoniere del torneo e il vero e proprio leader della risalita in serie C1.
Poi il ‘famoso’ ripescaggio per meriti sportivi e il passaggio diretto in serie B dove il Riga, all’esordio assoluto nella categoria, metterà a segno ben 23 reti in 44 incontri contribuendo in maniera decisiva alla promozione in serie A raggiunta al termine del doppio confronto con il Perugia.
Riganò si è quindi conquistato (a suon di reti) il sogno che si era prefissato quando era ancora un bambino nella sua Lipari: calcare l’erba della serie A. Sarà un anno dolce-amaro per Riganò, che troverà sì le sue prime reti nella massima serie, ma poi -stretto dalla concorrenza degli altri attaccanti- lascerà i viola a fine anno dopo un triennio ricchissimo di soddisfazioni e di amore, quello dei tifosi viola per il proprio bomber.
“Dio perdona, Riga…nò” si diceva in quegli anni dalle parti del Franchi. E a guardare i numeri si capisce bene il perchè…
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