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Editoriale – Un Mondiale… ubriacante
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10 anni agoon
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Redazione“Massacrados” così titola il quotidiano La Folha di San Paolo. Secco e diretto. Senza possibilità di smentite. “Vergogna e Umiliazione” (O’ Globo), “Umiliazione storica” (Extra). Una giornata di lutto nazionale. Conoscendo lo spirito carioca, magari qualcuno tra qualche giorno penserà di cambiare nome alla città teatro della tragedia (sportiva, solo sportiva…). Da Belo a Malo Horizonte.
La contestata presidente Dilma Rousseff twitta: “Sono molto, molto triste per la disfatta”. Non è l’unica tra i duecento milioni di brasiliani, ma sulla sincerità delle sue dichiarazioni non c’è il minimo dubbio. E non tanto come tifosa, no, bensì come personaggio politico. Il governo aveva legato molte delle aspettative se non di consenso, almeno di una temporanea pax sociale, ad una vittoria della nazionale verdeoro che stornasse l’attenzione della gente dai problemi quotidiani e gli desse un po’ di tregua rispetto alle manifestazioni e cortei di protesta. Che giustificasse le spese faraoniche dell’organizzazione e mascherasse i molti ritardi nella realizzazione di impianti ed infrastrutture. Anche in vista delle Olimpiadi. Adesso, la sconfitta e soprattutto le sue dimensioni indelebili diventano un boomerang che gli si ritorcerà contro. Anzi, gli si è già ritorto contro.
Si sono inaspriti gli scontri con la polizia ed i nodi vengono al pettine tutti insieme. Moltiplicati da una serie di passi falsi che solo ora rivelano per intero la loro pericolosità. Tra gli altri, non secondario, quello della vendita di alcol negli stadi. Prima dei mondiali era vietata. Durante il torneo, su comprensibili pressioni lobbistiche, è stata reintrodotta. Col beneplacito della FIFA e del segretario Jerome Valcke autore di un intervento qualche mese fa sul tema, a favore. Risultato, masse incontrollate di aficionados di ogni latitudine già di loro piuttosto eccitati per passione sportiva, resi ancora più euforici dalla cerveza, la birra. Curiosamente, le quattro nazionali semifinaliste sono tra quelle in cima al consumo della bevanda. Le due europee, Germania e Olanda, ne smaltiscono in quantità industriali: fortunatamente, per l’ordine pubblico, i loro sostenitori sono presenti in numero piuttosto limitato per creare problemi significativi.
Gli argentini invece ci sono, eccome. E sono tra le tifoserie peggiori. Gestite dalla malavita organizzata che taglieggia persino tecnici e giocatori e impone diritti di passaggio all’ingresso degli stadi. Violente e propose allo scontro fisico addirittura tra le proprie fazioni interne. I nostri ultra rispetto a loro sono dei chierichetti o quasi (il che è quanto dire!). Pompatele con l’alcol e con la prospettiva d’ arrivare in finale ed il cocktail rischia di diventare esplosivo. Anzi, ad onor del vero, lo è già. La miccia è accesa e si avvicina alla dinamite ogni ora di più. Ne sono consapevoli tutti, FIFA inclusa, che adesso spende lacrime di coccodrillo.
Dal turno precedente i charter partono da Buenos Aires incessantemente con la frequenza dei taxi e scaricano tifosi a migliaia. Figurarsi adesso che gli odiati brasiliani sono fuori e come peggio non si poteva! Su questa sconfitta, dall’altra parte del Rio della Plata, ci camperanno di rendita una vita, sfottendo i vicini… per omnia saecula saeculorum! I brasiliani lo sanno e non sono certo disposti a subire. Loro, per adesso, bevono per dimenticare. Gli altri, per eccitarsi. Quindi, si prevede burrasca.
“Paliza Inolvidable” strilla il Clarin, soddisfatto. “Bastonata memorabile”. Il popolo lunfardo gongola. Delle disgrazie altrui e delle proprie (previste) fortune. Sicuro di avere in pugno la situazione, grazie a Messi e compagni. Di essere lui, ormai, come dicono da quelle parti, “el rey del mambo”. Attenzione, però. Intanto c’è l’Olanda: tutto il contrario di un avversario comodo e remissivo, squadra vera, ricca di campioni autentici e con un allenatore supervincente. Che diventi per la Seleccion l’omologo tedesco, se lo augurano i brasiliani tutti (mal comune, mezzo gaudio) ma ancor più i loro poliziotti, che tirerebbero un sospiro di sollievo levandoseli di torno, gli argentini. Loro e le loro pericolose lattine di birra…
Autore: Antonino Pavone (www.antoninopavone.it)
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