Il Dottor Conte individua il male della Juve: “Se la squadra di Allegri avesse la cattiveria della mia, i bianconeri avrebbero 20 punti di vantaggio in più”

Antonio Conte incorona la Juventus di Massimiliano Allegri, ammettendo che i bianconeri stanno meritando questo scudetto poichè hanno dimostrato di possedere qualcosa in più delle avversarie, ma un attimo dopo il miele muta in fiele e l’orgoglio contiano (o piuttosto l’arroganza?) viene fuori impetuoso: “Se i bianconeri avessero la cattiveria della ‘mia’ Juve, avrebbero 20 punti in più di vantaggio“.

La riprova, è chiaro, non l’avremo mai, perchè mai come in questo caso il condizionale s’impone d’obbligo, ma altrettanto vero è che il CT, con le sue parole al fiele, squarcia il velo di tranquilla calma dietro il quale Allegri ha lavorato sottotraccia per modificare in laboratorio il codice genetico di una squadra guerriera, nata per vincere e per provarci sempre, fino alla fine, accettando pure il rischio perdere nel tentativo estremo di vincere.

Quella era la Juve. La Juve di Boniperti e del “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. La Juve di Conte. Quella di oggi invece è sempre più la Juve di Allegri, quella del “va bene anche il pareggio”.