Juve, chi è Stefano Sturaro?

Il mare, il casinò, il Festival. In una sola parola, Sanremo. A Sanremo nasceva, il 22 marzo 1993, Stefano Sturaro, uno che da bambino sognava di diventare un calciatore. Uno che calciatore lo è diventato davvero, grazie al talento sì, ma non soltanto.

Perché il talento, per quanto grande, non basta, ci vuole altro: carattere, convinzione, caparbietà,  spirito di sacrificio, umiltà. Quando gli osservatori del Genoa vanno a vederlo giocare tra le fila della Sanremese, di Stefano li colpisce in particolare una cosa, prim’ancora che il talento.

La grande maturità, di certo non comune per un ragazzino di quell’età, e il piglio da leader con cui trascina i compagni, anche quelli più esperti di lui. Dalla Sanremese alla Primavera del Grifone il passo è breve e Sturaro in rossoblù diventa subito protagonista contribuendo in modo determinante alla conquista della Supercoppa di categoria.

Il prestito al Modena gli permette di giocare con continuità in Serie B per poi tornare al Genoa pronto per il debutto in prima squadra. L’esordio in Serie A è datato 25 agosto 2013, contro l’Inter a San Siro, mentre il primo gol in campionato arriva il 2 marzo 2014 nella gara col Catania.

I progressi di Stefano non passano inosservati agli occhi di Fabio Paratici e Beppe Marotta che ne acquistano il cartellino per 5,5 milioni di euro nel luglio scorso, lasciandolo in prestito ai rossoblù per la stagione successiva. Dopo un girone d’andata che lo vede tra i punti fermi del centrocampo di mister Gasperini, la Juventus lo richiama alla base con sei mesi d’anticipo per far fronte alle prolungate assenze di Romulo e Asamoah.

Mezzala, mediano davanti alla difesa, ala destra e persino trequartista, Sturaro sarà un jolly prezioso per Massimiliano Allegri, deciso a concedergli spazio da subito in un reparto che può vantare elementi del calibro di Pirlo, Pogba, Vidal e Marchisio.