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Juve, come si batte il Borussia Dortmund?
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10 anni agoon
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RedazioneQuesta sera la Juventus si ritroverà di fronte il Borussia Dortmund, diciassette anni dopo l’ultima volta. Le sfide europee tra bianconeri e gialloneri monopolizzarono i ’90, che si trattasse di Coppa Uefa o Champion League lo spettacolo era garantito.
Quindi mai come in questo caso è azzeccata l’espressione “a volte ritornano”, dal momento che ritorna una classicissima del calcio continentale sul palcoscenico più prestigioso, quello della Coppa dalle Grandi Orecchie. L’ultima volta a spuntarla furono i tedeschi, che imposero allo squadrone di Marcello Lippi un’inaspettata sconfitta in finale di Champions in quel di Monaco di Baviera, ma il Borussia di oggi è molto diverso da quello del ’97.
La domanda che tutti i tifosi juventini si staranno facendo è la seguente: come si batte questo Dortmund? La risposta a tal quesito dovrà fornirla Massimiliano Allegri sul campo, ma intanto proviamo a dargli una mano noi, analizzando ai raggi x la squadra di Jurgen Klopp. Il gioco della compagine giallonera ben si sposa con la definizione di calcio totale, dove per calcio totale si intende una realtà tattica in cui nessun calciatore è ancorato al proprio ruolo ma ripiega a seconda delle diverse situazioni di gioco.
Il Borussia è una squadra che pensa con una sola mente e che esegue movimenti di gioco corali. Il modulo di riferimento è il 4-2-3-1 che sfrutta molto le fasce, puntando sulla rapidità degli esterni i quali spesso cercano l’uno contro uno o dialogano con la punta centrale, che funge da sponda per i centrocampisti d’inserimento.
La Juve dovrà quindi blindare le corsie laterali per impedire agli avversari di sviluppare il proprio gioco sulle fasce e attaccare centralmente capitalizzando le giocate in verticale di Andrea Pirlo e gli inserimenti letali di Paul Pogba. Fondamentale contro un avversario che ha in Hummels e Subotic una coppia di centrali rocciosa e affidabile potrebbe essere Fernando Llorente, che con la sua stazza e i suoi centimetri aprirebbe i varchi giusti per un Carlos Tevez chiamato a fare la differenza anche in Europa dopo essersi dimostrato un fattore in Italia.
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