Pagelle Inter
Juve, il pagellone dei campioni: Max smentisce Antonio, Pirlo senza età, Tevez come Sivori
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9 anni agoon
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RedazioneBUFFON: un altro scudetto, conquistato anche grazie alle sue parate. Parate da ricordare e per ricordare che è ancora il numero 1 al mondo, non ce ne voglia Neuer. Qualche errore ci può stare, perché dopotutto, errare è umano, ma lui quantomeno non persevera. Anzi, le poche volte che sbaglia, trova dentro di sè la forza per superare l’impasse, la forza che solo i grandi hanno dentro di sè. Voto 9
LICHTSTEINER: un altro scudetto anche per lui, il quarto consecutivo e il poker è servito. Il pendolino svizzero, già elemento imprescindibile della Juve di Conte, si è dimostrato imprescindibile anche per Allegri, fin dall’inizio. Voto 8
BARZAGLI: dopo tanta sofferenza e più di mezza stagione ai box, la gioia di un altro scudetto per il Barzaglione Nazionale. Voto 7
BONUCCI: alterna prodezze da fenomeno alle solite “bonucciate”, ma lui è così, prendere o lasciare. Vederlo giocare a volte è delizia, a volte strazio e si rimane sempre sospesi tra l’essergli grati e il chiedergli i danni, morali e non. Voto 8
CHIELLINI: il rinnovo di contratto firmato lo scorso novembre lo legherà a vita alla Juve, quindi avrà tempo per mettere in bacheca altri trofei di prestigio, intanto si gode il quarto scudetto di fila, per la conquista del quale i suoi tackle energici, per non dire rudi, si sono rivelati fondamentali. Voto 7
ASAMOAH: esterno, mezzala e addirittura terzino, dove lo metti sta e ci sta bene. Lo sapeva Conte e lo ha capito anche Allegri, che infatti si è più volte rammaricato di non aver potuto contare sulla sua grande duttilità nella seconda parte di stagione. Questo scudetto, comunque, è anche suo. Voto 6,5
CACERES: panchinaro di lusso promosso al ruolo di titolare per l’infortunio di Barzagli, l’uruguayano i gradi di titolare li ha conquistati sul campo, se li è meritati, ma poi li ha persi a causa di un infortunio che lo terrà fuori fino al termine della stagione. Quarto scudetto di fila anche per lui. Voto 6,5
OGBONNA: destinato a lasciare la Juve al termine della stagione, ha fatto comunque in tempo a festeggiare il suo secondo scudetto di fila. Voto 6
EVRA: ci ha messo un po’ a convincerci che non era il solito vecchio elefante venuto a morire in quel cimitero per elefanti che da qualche anno è diventata la nostra Serie A, ma alla fine ha dato ragione a chi l’ha preso, dimostrandosi ancora all’altezza dei grandi palcoscenici. Primo scudetto italiano per lui, dopo quelli inglesi conquistati ai tempi di Manchester. Voto 7
RÓMULO: una sola gara da titolare in bianconero, per altro davvero ben giocata, e tanta sfortuna. Anche lui come Asamoah è finito sotto i ferri ed è sparito dai radar, ma può comunque fregiarsi del titolo di campione d’Italia, il primo per lui. S.V.
PIRLO: se Dio giocasse a calcio sarebbe Andrea Pirlo (Papa Francesco perdono), perché Andrea Pirlo è l’essenza stessa del calcio. Le divinità non hanno età! Voto 10
VIDAL: del guerriero d’un tempo s’erano perse le tracce, ma Arturo è riapparso in tempo per apporre la sua prestigiosa firma su un altro scudetto, il suo quarto consecutivo. Voto 6,5
POGBA: un po’ Zidane, un po’ Vieira, semplicemente Paul Pogba. Fuoriclasse assoluto a soli 21 anni, un predestinato. Gioca come un veterano, ma del ragazzino che è mostra alcuni difetti sui quali dovrà lavorare e tanto. Una gioia per gli occhi le sue danze leggiadre con il pallone. Voto 8
MARCHISIO: mezzala o regista, per lui non fa differenza, sa far bene entrambe le cose. Il vice Pirlo la Juve lo aveva già in casa e ad accorgersene per primo è stato Conte, seguito da Allegri, che al Principino non rinuncia mai. Voto 8,5
PEREYRA: si diceva fosse la controfigura di Vidal, ma Roberto è molto di più di una controfigura, ha tutto per diventare un attore protagonista. Certo, deve ancora crescere e migliorarsi, ma se la Juve sostiene Pereyra, si potrà leggere un buon romanzo. Voto 7
PADOIN: un uomo per tutte le stagioni e per tutti gli allenatori. Cocco di Conte, entrato nel cuore di Allegri, che ne apprezza l’umiltà e la costanza. Certo, il talento è un’altra cosa… Voto 6,5
TEVEZ: la carica rabbiosa e orgogliosa degli Apache, la passione bruciante dei tangueri argentini, i piedi estrosi e irriverenti dei più grandi numeri 10 della tradizione bianconera e albiceleste. È riuscito nella titanica impresa di alleviare il dolore del popolo juventino per l’uscita di scena del Capitano, Alex Del Piero. Chapeau! Voto 10
LLORENTE: i numerosi gol messi a segno nella passata stagione sono oggi un ricordo crepuscolare, ma, complessivamente, il suo bilancio in bianconero rimane più che positivo e gli porta in dote due scudetti di fila. Voto 6,5
MORATA: arrivato dal Real Madrid con le stigmate del predestinato, Alvaro ha conquistato tutti e con pazienza e umiltà ha scalato le gerarchie dell’attacco bianconero, soffiando il posto al connazionale Llorente e imponendosi al fianco di Tevez a suon di gol. Su questo scudetto c’è anche la sua firma. Voto 7
COMAN: strappato a parametro zero al PSG, questo giovanissimo fantasista dalle movenze eleganti ha impressionato tutti, addetti ai lavori e non, per un innato talento e una maturità non comune per la sua età. Il futuro è suo. Voto 6,5
GIOVINCO: mezzo scudetto è anche suo anche se non ha fatto in tempo a festeggiarlo. S.V.
ALLEGRI: nessuno ci avrebbe scommesso un euro, ma con pazienza e umiltà Max è riuscito a smentire il suo predecessore, secondo il quale, con un gruppo di calciatori spremuti da tre anni di battaglie, non sarebbe stato possibile vincere ancora. E invece non soltanto è stato possibile ripetersi in Italia, ma addirittura fare meglio in Europa, capito Antonio? Voto 8
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