Juve, le partite non durano 45′: a Napoli sarà battaglia “fino alla fine”

Le partite non finiscono al 45′, forse è meglio spiegarlo e al più presto a Massimiliano Allegri, che, invece, se le partite durassero un tempo, si ritroverebbe oggi con almeno 5 punti di vantaggio sulla Roma e una Supercoppa in più.

Purtroppo però, la Regola 7, quella che stabilisce la durata di una gara, parla chiaro: “Una gara dev’essere composta da due periodi di gioco di 45 minuti ciascuno, separati da un intervallo di durata non maggiore di 15 minuti. Il tempo perso durante una gara, per qualunque motivo (es. infortunio di un calciatore), deve essere recuperato al termine di ogni tempo”.

Sarebbe quindi il caso di far prendere visione della Regola 7 ad Allegri e ai suoi calciatori, dal momento che da un po’ di tempo a questa parte la Juve macina gioco e avversari nel primo tempo per poi sparire dalla partita nella ripresa, subendo clamorose e insospettabili rimonte che sono costate punti preziosi ed anche un trofeo.

Domenica al San Paolo, contro un Napoli rimesso al mondo proprio dalla Juventus, generosa nel far trovare impacchettata sotto l’albero ai partenopei una Supercoppa, la squadra di Allegri dovrà azzannare l’avversario, mangiare l’erba, lottare su ogni pallone fino al 90′ e soprattutto non smettere di spingere e di attaccare una volta trovato il vantaggio, ma anzi, continuare a insistere alla ricerca del raddoppio con ancor più veemenza, con maggior rabbia, con quella cattiveria e quella fame che fanno vincere le partite, che fanno vincere gli scudetti.

La Juve non deve accontentarsi, perché se si accontenta non gode, anzi, godono gli altri! La Juve deve fare la Juve, fino al 90′. “Fino alla fine”.