Mondiali 2014 – L’Argentina passa, ma il Belgio(co) è un’altra cosa: decide Higuain in avvio! E’ semifinale!

ARGENTINA-BELGIO 1-0 (7′ Higuain)



Chi si aspettava una gara all’insegna dello spettacolo e delle grandi giocate, probabilmente è rimasto deluso, perchè Argentina-Belgio è stata in realtà una partita dura, spigolosa e strappata con le unghie e con i denti da un’Albiceleste quanto mai efficace e abile nel capitalizzare una delle pochissime occasione create nell’arco dei 90′. Nessun tango argentino dunque, ma un assolo del Pipita Higuain che, dopo appena 7′, trova una rete che è capolavoro di coordinazione e velocità di esecuzione: palla vagante al limite dell’area dopo un rimpallo, la difesa dei Diavoli Rossi si attarda nell’intervento e il napoletano piomba sul pallone e, di controbalzo, fulmina Courtois mettendo la palla nell’angolino dove non batte il solo. 1-0, risultato che non cambierà più nonostante un timido assedio del Belgio, che prende il pallino del gioco ma non è atleticamente in grado di colpire l’avversario. Il talento dei vari Hazard, De Bruyne e Origi si dimostra ancora acerbo per questi livelli, e i Diavoli Rossi non riescono quasi mai ad impensierire un Romero comunque balbettante nelle uscite.



Per rivedere l’Argentina in avanti bisognerà attendere la ripresa, quando è ancora Higuain a fare paura al Belgio: grande azione personale, tunnel a Kompany e poi il tiro, a tu per tu con Courtois, che si staglia sulla traversa. Nulla di fatto. Il Belgio prova allora a cingere d’assedio la porta di Romero, ma la difesa albiceleste tiene botta anche a causa del gioco lento e sottoritmo dei Diavoli Rossi, cui è mancata l’ispirazione degli uomini migliori. Neanche l’ingresso di Lukaku cambia le sorti di un match stregato per gli uomini di Wilmots, che non trovano il pari neanche nel finale. Ad andare avanti è l’Argentina, che aspetta in finale la vincente tra Olanda e Costa Rica e può contare su una difesa che sembra finalmente aver registrato i meccanismi giusti per dare solidità alla squadra. Grande assente della gara un Leo Messi più nervoso che decisivo, e che rischia in più casi un’ammonizione risprmatagli da Rizzoli. Ma questo ormai è storia, il futuro dell’Albiceleste è ancora tutto da scrivere…