Pagelle Juventus
Editoriale – Adriano, il campione distrutto da se stesso
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12 anni agoon
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RedazioneQuando parliamo di calciatori che hanno gettato via il proprio talento, la mente non può che andare, prima di ogni altro, a lui: Adriano Leite Ribeiro. Gioventù bruciata sarebbe il sottotitolo che meglio di qualunque altro spiegherebbe quella che è stata la parabola discendente di Adriano, ex calciatore, tra le altre, di Inter e Roma.
Inutile star qui a raccontarne la storia, la conosciamo tutti. E tutti ricordiamo anche il missile terra aria con cui si presentò al pubblico italiano, in una calda notte d’estate del 2001 che vide di fronte Inter e Real Madrid nella più classica delle amichevoli pre campionato. Adriano allora aveva appena 19 anni ed il sorriso del ragazzo buono e dall’allegria contagiosa.
Cosa sia successo dopo, è roba nota. O perlomeno, abbastanza nota, perchè i lati oscuri, in storie come questa, non mancano mai. Di certo c’è che Adriano avrebbe potuto diventare il più forte del mondo. Un attaccante così completo e così devastante, senza grossi punti deboli, era roba rara da trovare. E sì che avrebbe addirittura potuto migliorarsi ulteriormente, a suon di allenamenti e sacrifici. Chiedere a gente del calibro di Zlatan Ibrahimovc e Pippo Inzaghi, giusto per intenderci. Ma il brasiliano, da quest’orecchio, ha avuto una sordità con pochi simili.
Così Adri, l’Imperatore, ha scelto la via sbagliata. Quella che lo ha portato ad una vita di eccessi, di errori, di scelte maledettamente devianti. E se errare è umano, perseverare è diabolico. Ed Adriano ha perseverato, e pure in dosi abbondanti. E dire che il ragazzo, a differenza di tanti altri, è stato sempre perdonato e più volte ha avuto possibilità di riscattarsi. Nell’ordine Flamengo, Roma, Corinthians ed ancora Flamengo gli hanno dato chances che lui ha puntualmente buttato nel water, rimanendo vittima di se stesso e dei suoi problemi.
Di poche ore fa è la notizia secondo cui Adriano, messo da poco sotto contratto dal Flamengo, sarebbe prossima alla rescisissione unilaterale del contratto. Il motivo? Nelle ultime sei settimane ha bucato per ben tre volte gli allenamenti, mai fornendo giustificazione valida. Pare sia confuso ed indeciso sul prosieguo o meno della carriera.
E agli amanti del calcio non può che stringere il cuore. Perchè Adriano aveva tutto per diventare il numero 1 del calcio mondiale. Gli è mancata la cosa che, più di ogni altra, spinge il motore dei calciatori e degli sportivi in generale: la testa. Ed è anche per questo che, se da un lato siamo colti da tenerezza, dall’altro siamo arrabbiati con lui. Perchè spesso e volentieri, i guai, se li è andati a cercare. Peccato Adri, peccato davvero. Avresti potuto essere Imperatore del calcio sul serio, e sei finito col diventare parodia di te stesso. Peccato…
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