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Editoriale Argentina – Kirchner ovvero quando il silenzio è d’oro
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10 anni agoon
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RedazioneLa maggioranza dei politici sono, secondo l’opinione comune, delle facce di bronzo sempre pronte a cavalcare la tigre della propaganda per ascriversi meriti non propri. Cristina Kirchner, presidente dell’Argentina, ne è un esempio tra i più fulgidi. Non proprio amatissima dai connazionali (le sue fortune elettorali sono legate ad eredità familiari, più cha a capacità proprie), è spesso al centro di critiche non solo per questioni di malgoverno – esercizio di estrema facilità, considerate le condizioni economiche e sociali del Paese, letteralmente in ginocchio e sull’orlo del fallimento – quanto personali. La Kirchner non si fa mancare nulla in quanto a gaffe e figuracce pubbliche. Ogni sua uscita è pura manna per la stampa locale, scandalistica e no. Memorabili la nuova pittura della casa Rosada in toni fuchsia e il trasferimento della storica statua di Colombo tuttora giacente, a pezzi, in un parcheggio in attesa di sistemazione.
L’ultima “perla”, ovviamente, in occasione del ricevimento della nazionale vicecampione del mondo. Dopo essersi rifiutata di presenziare alla finale al fianco della Merkel, per non essere tacciata di portare jella (una delle tante nomee che l’accompagnano) in caso di sconfitta, in occasione del discorso celebrativo ha espresso il meglio di sé. Ha iniziato esaltando lo spirito di squadra e la forza del collettivo: in una formazione che ha affidato ogni risorsa a Messi (di suo, già a disagio per il titolo di miglior giocatore che sapeva immeritato), primo controsenso. Ha proseguito, poi, invitando i calciatori a parlare: e i membri della seleccion facevano a gara a nascondersi per non essere contagiati dal virus dell’ impopolarità che accompagna la scatenata Cristina. In particolare, Lavezzi, imbarazzatissimo, è stato colto dalle telecamere, nel tentativo di mimetizzarsi dietro i compagni quando la presidentessa l’ha sollecitato sul palco, chiamandolo “il più sexy della Nazione”. Il massimo dello stile e della superiorità di tratto, per una rappresentante delle istituzioni!
Ma a parte il giudizio sul clima pacchiano da televendita della manifestazione (siamo in piena campagna protoelettorale), il culmine s’è raggiunto quando, dopo tanti riconoscimenti e complimenti agli albiceleste e tanto dispiegamento di sapienza calcistica, tra lo stupore generale, alla fine dell’intervento Cristina Kirchner ha candidamente ammesso… di non avere visto neanche una partita del Mondiale! Incredibile. Tanto parlare sul niente. Della serie, quando il silenzio è d’oro
Antonino Pavone www.antoninopavone.it
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