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Editoriale Australian Open – Flavia, eroina d’Italia
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11 anni agoon
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RedazioneSpiegando i criteri ermeneutici che sorreggono un sistema giuridico, un vecchio professore di filosofia del diritto insegna che le parole vanno interpretate secondo la veste che più le si addice in uno specifico contesto. Come una signora vestita casual a un gran galà. Flavia Pennetta è la nostra eroina sia perché porta avanti il ridente tricolore in una selva dantesca, sia perché, giocando così bene, crea dipendenza presso gli osservatori. Il periodo nero iniziato il 31 agosto con l’operazione al posto a Barcellona è alle spalle; ora, davanti alla brindisina, ci sono spalancate le porte del paradiso. I quarti di finale degli Australian Open. E il passaggio di turno si è rivelato una avvincente sfida con la giunonica Angelique Kerber, giocatrice dotata di un tennis muscolare da fondo campo ma estremamente fragile quando si tratta di vincere gare importanti.
Fin da subito la tedesca dà prova di padroneggiare un servizio prevedibile col solito slice di prima e, imbambolata dalla situazione, se lo fa strappare tre volte su quattro da Flavia, difendendosi alla bene e meglio. Pennetta ha messo in campo un’alta percentuale di prime e, cosa non da meno, è stata straordinaria a non far trasparire la debolezza racchiusa nella seconda di servizio (palla difficile da potenziare); coi piedi in campo e lanciata in corsa, Kerber, sa far parecchio male. Dopo un set dominato e chiuso in una manciata di minuti, è fisiologico che la testa voli verso lidi dorati mentre il braccio rallenta l’azione essendo sbrigliato dal primo; le seconde palle di Pennetta hanno iniziato a viaggiare non oltre i 120/130 orari, la tedesca ha capito che la vittoria poteva essere raggiunta aumentando la frequenza dei colpi negli scambi. La serie di otto punti consecutivi portava Kerber a servire – e aggiudicarsi – il secondo set.
L’ultimo è come la ripresa decisiva nella boxe, Flavia tiene botta alle pallate di Angelique, assesta due punti di precisione chirurgica in ricezione, la fa innervosire e la batte (per la prima volta) in una prova dello Slam. Il tennis è maligno perché non concede mai opportunità di esultare. All’orizzonte c’è la cinese Na Li, giocatrice che tira parecchi vincenti attraverso ritmo e pressione ma che parte sfavorita avendo perso due volte su tre dalla nostra italiana sul cemento australiano. L’eliminazione della favorita Serena Williams per mano di Ana Ivanovic rende più equilibrata la parte superiore del tabellone femminile mentre fra gli uomini, Nole Djokovic risveglia dal sogno Fabio Fognini concedendogli solo cinque games. E su questo non c’è bisogno di interpretazione alcuna…
Alessandro Legnazzi
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