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Editoriale – Bayern, Robben da matti!
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12 anni agoon
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RedazioneSembrava destinato ad un’altra finale (l’ennesima) giocata senza lasciare il segno. E invece, questa volta, Arjen Robben ha deciso di saldare personalmente il conto aperto con il destino e con la fortuna che, da troppo tempo, lo tormentavano. Troppe due finali di Champion’s perse con la maglia del Bayern (di cui una in casa davanti al proprio pubblico), troppo dura da digerire la sconfitta in finale di Coppa del Mondo con la maglia dell’Olanda. Era arrivato, stasera, nella cornice più bella del mondo del calcio, il momento di prendere di petto la situazione e reagire da campione.
Proprio lui, che in Inghilterra vantava il non troppo onorevole soprannome di Chocolate, a significare la scarsa capacità di incidere nei momenti decisivi, da sempre appuntamenti falliti nella carriera di questo ventinovenne olandese da sempre bollato come “eterno secondo” dalla stampa internazionale.
Poi, il destino, il calcio toglie e il calcio dà: proprio in quella città dove è stato tanto bistrattato e preso in giro per la poca freddezza nelle occasioni importanti, ecco che l’anatroccolo si fà cigno e con un maestoso sbatter d’ali mette tutti a tacere per l’eleganza del suo gesto che, questa volta sì, decide una stagione.
E la decide per due squadre, entrambi vincitrici per la grinta e lo spettacolo messo in campo, ma delle quali solo una passerà alla storia come campione d’Europa. E in questo Bayern, il segno di Robben c’è, ed è molto più che un graffio. Altro che Chocolate, Robben sarà per sempre il simbolo di questo trionfo; la sua firma, sembra già di vederla, è incisa sul retro della coppa dalle grandi orecchie.
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