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Editoriale Bologna – Mercato ed infortuni le cause delle difficoltà
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12 anni agoon
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RedazioneI ripetuti infortuni occorsi al Bologna in questa stagione stanno portando alla luce le carenze di un mercato estivo che la squadra sta pagando in termini di risultati: solo sette punti nelle prime sette giornate è il misero bottino dei rossoblu di Pioli.
Natali (fuori 5 6 mesi per la rottura del crociato) è solo lultimo di una lunga serie di sfortune che hanno colpito i giocatori della rosa.
Curci, dopo essere stato fuori in precampionato per un mese, dovrà fermarsi anche adesso per lo stesso periodo, togliendo peraltro il Mister dallimbarazzo della scelta del portiere titolare. Inizialmente il ruolo sembrava in capo ad Agliardi ma le sue deludenti prestazioni avevano rilanciato le quotazioni dellex-romanista.
Determinante è anche lassenza di Perez a centrocampo (reparto indebolito notevolmente dal mercato) per cui si contano i giorni che mancano al suo rientro, previsto per linizio del prossimo mese.
Anche Riverola, Krhin, Antonsson e Gimenez stanno facendo i conti con assenze più o meno prolungate. A tutti questi va ad aggiungersi la squalifica per il calcio-scommesse fino a febbraio di capitan Portanova, uomo cardine della difesa.
A complicare poi le cose ci si è messo il mercato che non è venuto in soccorso dellallenatore, anzi ha impoverito la squadra dei suoi talenti.
A parte Gilardino (complimenti alla Società per aver sostituito degnamente la bandiera Di Vaio), gli acquisti non hanno saputo compensare le cessioni illustri. Ramirez è probabilmente la mancanza che si sta accusando maggiormente, a conferma di un attacco male assortito: tante prime punte (Acquafresca, Gabbiadini, Pasquato e appunto Gilardino) ma nessuna seconda punta.
Mudingayi, perno del centrocampo dello scorso anno, è approdato allInter ed è stato sostituito con Pazienza, bravo ma non allaltezza del suo predecessore.
Caso emblematico è quello del portiere: partito Gillet ora il Bologna non ha trovato un vero sostituto ma due riserve che si alternano tra i pali, Curci ed Agliardi. E non vogliamo ricordare di come si sia perso ingenuamente due anni fa alla buste un certo Viviano. I tifosi sono ancora increduli.
Vogliamo, in minima parte, dare qualche piccola responsabilità anche a Stefano Pioli, al quale imputiamo principalmente due colpe.
La prima è quella di far poco ricorso ai giovani, alcuni dei quali (Sorensen, Taider e Gabbiadini su tutti) ci sembrano allaltezza della situazione.
Laltra è di natura più tecnica ed è la frequente alternanza in difesa tra il modulo a tre e quello a quattro, a seconda degli avversari che si trova di fronte. Questo denota mancanza di personalità e comporta dispendio di tempo per sincronizzare gli automatismi.
Per venir fuori dal momento critico si dovrà fare affidamento sempre più sui due uomini guida Gilardino e Diamanti che, non a caso, sono stati premiati da Prandelli con la convocazione per il doppio impegno di stasera e martedì della Nazionale.
Gilardino sa già di essere solo la sesta scelta (opinabile ed indelicata lespressa dichiarazione del CT a tale riguardo), mentre Diamanti sa già di non poter essere utilizzato nel suo ruolo preferito di trequartista (Prandelli predilige il 4-3-3) ma entrambi contano di far cambiare le convinzioni del Cesare nazionale.
I due hanno realizzato sette dei nove gol complessivi dei felsinei in Campionato, per cui sono consapevoli che è soprattutto il Bologna ad aver bisogno di loro per risollevarsi.
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