Pagelle Juventus
Editoriale – Bravo Allegri, questo Milan ha un’anima
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12 anni agoon
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RedazioneIl Milan ha perso contro la Juve? Vero, ma a noi è piaciuto. E andato a Torino, contro i Campioni dItalia in carica, e la squadra da tutti ritenuta schiacciasassi, a giocarsi la partita. A tratti lha anche fatta, prendendo in mano il possesso palla con personalità, senza farsi schiacciare, creando buone trame. Ok, dopo i primi 10 minuti fatti veramente bene, è uscita la Juve che per lunghi spezzoni ha governato il match, ma attendersi qualcosa di diverso era unutopia
Allegri sembra aver trovato la sua strada, quella dei giovani indicata dal Messia bene il solito El92, ma anche Dialma 2 De Sciglio ma fondamentale anche lesperienza e lacume tattico di Ambrosini davanti alla difesa, così come il rientro di Mexes dietro (anche se il francese si concede come dabitudine qualche uscita fuori porta di troppo). Ancora acerbo, invece Acerbi, ancora spaurito (e sparito) Emanuelson, segnali di risveglio da Boateng e buono lapporto di Pazzini davanti a fare il punto di riferimento e battagliare contro la difesa avversaria per aprire spazi.
Dire come ha fatto Galliani che il Milan ieri sera ha avuto più possesso palla e più occasioni, ci sembra sinceramente eccessivo, ma che non abbia sfigurato, e che se alla fine avesse trovato il pari non avrebbe rubato assolutamente nulla, ci sembra una lettura della partita obiettiva e realistica. Cosè mancato, dunque, ai ragazzi di Allegri per uscire indenni dallo Juventus Stadium? Forse solo un pizzico di fortuna e di cattiveria sottoporta.
In Niang, per esempio, che pure è entrato davvero bene in campo, con grande coraggio e personalità (facendo per altro vedere ottime giocate anche dal punto di vista tecnico), un po timido però al momento di concludere. Buona la vitalità impartita al match anche da Bojan, sempre più sesto uomo, come lo definirebbero nel basket, cioè il primo cambio, quello scelto dal mister per rompere la partita. Insomma, i rossoneri non torneranno da Torino con la semifinale in tasca, ma hanno fatto scorta di autostima che, forse, tornerà altrettanto utile in futuro. Continuando così, il posto Champions non è più solo un miraggio
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