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Editoriale Bundesliga – Francoforte alla conquista della Germania
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12 anni agoon
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RedazioneChe questo sia l’anno buono per spezzare l’egemonia del Borussia Dortmund? In Germania, almeno a giudicare da questo avvio di campionato, sembrano esserci tutti i presupposti. Oltre al solito Bayern Monaco c’è un’altra squadra, decisamente meno blasonata, che staziona nei piani alti della graduatoria: stiamo parlando dell’Eintracht Francoforte secondo in classifica a meno cinque dal Bayern capolista ma con tanta, tantissima voglia di stupire.
Fondata nel 1899, la società che prende il nome dall’omonima città può essere considerata una sorta di piccola del calcio tedesco: in bacheca spiccano infatti solo una Coppa UEFA conquistata nel 1980 e un titolo nazionale vinto nel lontano 1959. Che il 2012 possa essere l’anno della svolta per questo club della Germania centrale non ci è dato saperlo (almeno fino a maggio); certo è che i risultati che ha maturato in questo inizio di stagione sono davvero inaspettati con un ruolino di marcia che recita cinque vittorie, un pareggio – ottenuto contro i campioni in carica del Borussia Dortmund – ed una sconfitta.
Privo di grandi nomi e con un’età media relativamente bassa (venticinque anni e mezzo), l’Eintracht fa del collettivo la sua arma migliore. L’assenza di un bomber di razza che garantisca una certa continuità sotto porta viene compensata dai gol che arrivano dagli altri reparti: ben quattordici delle sedici reti totali arrivano infatti da centrocampo e difesa con addirittura otto giocatori a segno nelle prime sette giornate. Manovra veloce e largo impiego degli esterni sono le caratteristiche principali del 4-2-3-1 modellato da Armin Veh, santone del calcio tedesco nel cui curriculum brilla la Bundesliga vinta alla guida dello Stoccarda nella stagione 2006/2007.
Pur non avendo in rosa top players in grado di indirizzare il Meisterschale verso Francoforte, l’Eintracht annovera tra le sue fila calciatori che meritano l’attenzione che si stanno guadagnando: ci riferiamo al terzetto di trequartisti composto da Aigner, Inui e Meier che sembrano esaltarsi negli schemi di Veh a suon di gol. L’elemento forse più interessante si trova però sul versante destro della formazione delle Aquile e l’identikit corrisponde al nome di Sebastian Jung, terzino ventiduenne seguito con insistenza dalla Roma di Zeman e che se continuerà a confermarsi
sugli ottimi livelli intravisti finora, sarà certamente destinato ad una grande carriera.
L’unico neo è forse la mancata convocazione dei sopracitati giocatori (eccezion fatta per il giapponese Inui) da parte del ct Joachim Low per le imminenti gare di qualificazione per il Mondiale del 2014 che avrebbero potuto garantire loro un importante vetrina sulla scena internazionale. Ma state sicuri che se continueranno così, non tarderà di certo l’arrivo della prima chiamata in nazionale.
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