Pagelle Juventus
Editoriale Conte, sbagli: questa Juve è molto più forte…
Published
11 anni agoon
By
RedazioneHa sorpreso tutti, ancora una volta, Antonio Conte durante la conferenza stampa pre-Lazio. Nonostante gli arrivi di Tevez, Llorente e Ogbonna, il tecnico bianconero ha rimpianto le cessioni di Matri e Giaccherini. Con tutto il rispetto, avessi detto Maradona e Platini…
Senza Matri siamo più deboli e abbiamo rinforzato il Milan. Di sicuro Antonio avrebbe preferito tenere lui e disfarsi di Quagliarella, che invece probabilmente mostrerà nuovamente il suo musone anti-panchina anche quest’anno, però va detto che Matri, per Conte, non era un titolare. L’anno scorso la coppia preferita dal tecnico era quella composta da Vucinic-Giovinco, difesi anche di fronte a prestazioni quanto meno discutibili. Dunque Matri era importante, ma meno di quello che Conte, oggi, vorrebbe far credere.
Così come Giaccherini era sicuramente un giocatore affidabile, sul quale l’allenatore puntava nl momento in cui aveva bisogno di sparigliare le carte, creare l’elemento sorpresa, quasi mai però dal primo minuto. Se la società gli avesse venduto Vucinic e Vidal, lo sfogo avrebbe avuto una sua logica, così invece – è parso veramente pretestuoso. Vero, ogni allenatore vorrebbe tenere sotto la sua ala tutti i suoi ragazzi, avere più frecce possibili a disposizione nel proprio arco, ma non si possono neanche pretendere rose da 40 elementi nella speranza che, prima o poi, sei così fortunato nel concedere al ‘panchinaro cronico’ i 5′ giusti della sua stagione…
Sono andati via Matri, Giaccherini e Marrone, sono arrivati Tevez, Llorente e Ogbonna. E’ rimasto anche Isla, tra l’altro, che la società avrebbe anche venduto volentieri, visto lo scarso minutaggio accumulato nella scorsa stagione. Ha ragione Marotta, dunque, quando dice che il saldo tecnico della campagna acquisti bianconera è assolutamento positivo. E agli acquisti, va aggiunta la crescita esponenziale di Pogba, che nuovo arrivo non è, ma la cui esplosione potrebbe pesare tanto quanto Tevez.
Detto questo, ha ragione pure Conte quando dice che il gap con i carrarmati stranieri persiste. Diminuirlo, però, è anche compito dei grandi allenatori, quelli che col gioco riescono a ridurre le distanze. I fuoriclasse della panchina le annullano…
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”