Pagelle Juventus
Editoriale – Controcorrente: Perché puntare su Sirigu?
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10 anni agoon
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RedazioneCi piacerebbe venire smentiti, ma siamo certi che Conte presenterà all’esordio per le qualificazioni Gigi Buffon. Con tutto il rispetto per la carriera del bianconero, un po’ di coraggio non guasterebbe. Sarebbe un segnale forte di rinnovamente. Mi chiedo che senso abbia puntare ancora su un elemento quasi quarantenne proprio nel momento in cui si vuole cambiare radicalmente. Lui stesso all’indomani dell’indecorosa prestazione collettiva con l’Uruguay, nell’occasione del famoso j’accuse contro Balotelli, s’era lamentato in pubblico del fatto che toccasse ancora ai vecchi tirare la carretta e che i giovani non crescessero nascondendosi dietro di loro. Ebbene, dia seguito alle sue intenzioni e si faccia da parte. Finchè avranno bisogno dei tutor, i sostituti degli ex campioni non avranno mai spazio. Ci sono già i vari De Rossi, Pirlo, Barzagli e compagnia bella a far loro da balia. E nessuno vieta a Gigione di dare il suo contributo d’esperienza dalla panchina e nello spogliatoio. Se vuole. Sponsor permettendo.
Sirigu ha dimostrato di essere all’altezza ed ha il diritto di essere schierato titolare e, se succede, persino di sbagliare. Perché? Per un sacco di ragioni. Primo: ha l’età giusta; secondo: è uno dei pochissimi – l’unico tra le “nuove” leve – ormai con grande esperienza internazionale (semifinali Coppa campioni); terzo: è un vincente (scudetti, coppa e supercoppe); quarto: ha personalità essendosi affermato definitivamente all’estero ed in una squadra stellare come il PSG; quinto: detiene il record di imbattibilità nel campionato francese (697’); sesto: è stato sempre presente nell’ ultima cinquantina di convocazioni (giocando 10 volte); settimo: porta anche fortuna dal momento che era il numero uno contro Inghilterra e Olanda (appunto gli unici successi recenti degli azzurri) e potremmo continuare.
La sua parabola professionale del resto parla chiaro. Fu imposto in prima squadra, al Palermo, sradicandolo dalla primavera, da un tipo che di portieri se ne intende: Zenga. Zamparini, anche se non l’ammetterà mai, si mangia ancora le mani: la sua cessione – per una ridicola questione di aumento contrattuale, chiesto dal procuratore giacchè all’epoca pur da secondo in nazionale il suo stipendio era cinque volte inferiore ai big della squadra da Miccoli a… Nocerino – è costata al patron rosanero, ad occhio e croce, più di una ventina di milioni. Attenzione, non come differenziale tra valore dell’epoca (trasferimento per 3,5 milioni) e valore attuale, no, bensì come spese – acquisiti ed ingaggi – per trovare un degno sostituto tra i vari Torvast, Viviano (sua alternativa in azzurro agli inizi, costato oltre sette milioni più ingaggio poliennale faraonico per appena una ventina di partite in rosanero), Ujikani (riacquistato due volte), Sorrentino e compagnia bella. Una delle tante assurdità gestionali del Palermo Calcio.
Autore: Antonino Pavone (www antoninopavone it)
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