Pagelle Juventus
Editoriale – Da Cesarone a Paolo, il Milan si è dimenticato dei Maldini?
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11 anni agoon
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RedazioneDa “grande vecchio”, Cesare Maldini ha scelto un “social” (“MilanInter Radio TV”, che ogni giorno dà voce al tifo rossonerazzurro) per tornare ad esprimere, con l’esperienza e la sua sagacia dialettica di cui ha sempre fatto buon uso, i suoi concetti sul futuro del “suo” Milan, di quella società cui è sempre stato legatissimo e quei colori che ha portato in giro per l’Italia e il mondo, con disinvoltura e pragmatismo. Il buon Cesare è stato – ricordiamolo – il capitano di quel Milan che nel ’62-63 conquisto nel mitico catino inglese di Wembley la prima Coppa dei Campioni rossonera superando il Benfica di Eusebio, il fuoriclasse portoghese che ci ha lasciato, con rimpianto, pochi mesi or sono.
Non s’è tirato indietro neppure stavolta, l’ormai ultraottantenne campione triestino, come forse, invece, ci si sarebbe dovuti aspettare, ma anzi ha voluto dire la sua seppure non calcando troppo la mano eccezion fatta per il figlio Paolo (altro straordinario campione e come il padre, anch’egli, per tanti anni con la fascia da capitano al braccio) che, a suo dire, sarebbe “stato trattato molto male dalla dirigenza rossonera”. E’ vero, e non se ne capisce la ragione. Paolo, però, non chiede affatto ricompense per i suoi trascorsi rossoneri ma forse si sarebbe dovuto – con un po’ più di lungimiranza e rispetto – offrire al fuoriclasse milanista qualcosa in più che una semplice pacca sulle spalle. Ma il Milan è questo e non si può assolutamente derogare (neppure per un figlio illustre come lui) da una logica che logica non è per nulla. Ma tant’è…!
Nicchia, Cesarone, sui dispettucci messi in atto nei confronti di Clarence Seedorf e fa gli auguri di buon lavoro per un neofita della panchina come Pippo Inzaghi che forse s’è preso sulle spalle un fardello improbo e rischiosissimo. Due parole anche sulla Nazionale azzurra – che l’ha visto protagonista in più occasioni – in procinto di partire per l’avventura Mondiale in terra brasiliana: “Il Mondiale – sottolinea l’icona rossonera – è un torneo difficile dove serve coniugare bravura e fortuna. La nazionale di Prandelli ha buoni giocatori e un collettivo sopra la media”. Insomma Cesare Maldini, non lo dice per pura e semplice scaramanzia ma è convinto che l’Italia possa fare bene oltre oceano anche perchè quella è una manifestazione che porta con se, sempre, qualche sorpresa. E se fossero proprio gli Azzurri, ancora una volta, a mettere in atto l’improvvisata sbalordendo anche gli scettici…
Elio Arienti
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