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Editoriale Dalla parte di Montella: De Marco ma che c fai?
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11 anni agoon
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RedazioneMontella ha fatto sempre del suo “Non voglio commentare l’operato dell’arbitro” un dogma. Eppure, domenica pomeriggio è andato su tutte le furie. Non tanto per il rigore non concesso a Rossi, quanto per l’espulsione comminata a Pizarro. Così, dopo Gomez e Cuadrado, dovrà fare a meno anche del metronomo cileno.
Una parolina di troppo, un “Ma che c… fai” urlato in faccia a De Marco che ha scatenato nell’arbitro una reazione immediata. Mano al taschino e rosso diretto. Eccessivo? Non a termini di regolamento, perché ovviamente dal punto di vista didascalico l’espulsione non fa una piega, ma probabilmente sì se lo si confronta con quanto quotidianamente si vede sui campi.
“Il calcio non è sport per signorine” si dice sempre e forse questo caso non fa eccezione. Siamo tra quelli che non si scandalizzano per una dialettica un po’ accesa, l’arbitro può e deve interpretare la gara, gestirla con i cartellini quando necessario, chiudendo un occhio (o un orecchio) quando il clima è teso. Una squadra agguantata al 90′ che protesta per un calcio di rigore allo scadere è inevitabile che abbia l’animo surriscaldato. E un rosso per una parolina di troppo non aiuta, serve solo all’ego di chi lo estrae.
L’aeroplanino questo lo sa bene, ma è andato anche oltre: non si contesta l’applicazione del regolamento, si chiede solo che non venga utilizzato ad personam. Qualcuno ricorderà i continui vaffa di Totti all’indirizzo di Rizzoli nel 2008, col fischietto di Modena che fece finta di non sentire. Ma sono tanti i giocatori che, rispetto ad altri, si sentono autorizzati a prendersi delle licenze verbali.
Noi andiamo addirittura oltre le nuvole, sdoganiamo la parolaccia: i campi da calcio non sono scuole di educande, e questo si sa, dunque perché scandalizzarsi davanti ad un’imprecazione seppur poco ortodossa? Ovviamente, non si deve trascendere, ma vi è mai capitato di guardare una partita di Premier? I “fuck” all’indirizzo dell’arbitro si sprecano: è per questo un calcio meno rispettoso? Noi ci prenderemmo qualche loro vaffa in più e qualche nostro isterismo in meno.
Una parolina di troppo non ha mai condizionato una partita, un capannello ad ogni fallo fischiato, il continuo protestare per condizionare l’arbitro inducendolo ad espellere un avversario e le continue simulazioni degne della migliore pièce teatrale, sì. Perché anziché fare un’inutile battaglia contro la parolaccia non concentriamo le nostre forze per debellare i furbetti dal nostro calcio? O quelli è meglio tenerseli purché siano educati?
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