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Editoriale E un Bayern formato Champions: riscatto possibile
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12 anni agoon
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RedazioneE’ forte sul serio il Bayern Monaco, e ieri ne ha dato l’ennesima dimostrazione. L’Arsenal, difatti, ha subito l’incredibile forza d’urto dei bavaresi, più di quanto, forse, l’1 a 3 che si leggeva ieri sul tabellone dell’Emirates non dicesse. Henyckes ha costruito una squadra migliore rispetto a quella dell’anno scorso, quella che, per farla breve, potremmo tranquillamente definire come l’eterna seconda, avendo perso le finali di Coppa di Germania e di Champions League, ed essendosi classificata, in Bundesliga, alle spalle solamente del Borussia Dortmund. Roba da far disperare chiunque. Ma i tedeschi sono forti, ed hanno lavorato sodo sin dal giorno successivo alla bruciante sconfitta subita contro il Chelsea, peraltro in casa. Per la serie: testa bassa e pedalare
Ed eccoci qui, a questo punto della stagione, con il Bayern primo in campionato (con progetti concreti di fuga a più 15 sulla seconda), ai quarti di Coppa di Lega (dove troverà il Borussia), e praticamente ai quarti di Champions League, visto che, difficilmente, l’Arsenal, capovolgerà l’1 a 3 subito ieri tra le mura amiche. A proposito di ciò, la prestazione dei bavaresi in quel di Londra ha impressionato tutti, soprattutto per quella solidità che attraversa lintera compagine, partendo dalla difesa e finendo in attacco. Menzione speciale va fatta per Van Buyten e Dante, i due difensori centrali, che ieri hanno giocato un match al di sopra di ogni sospetto di inaffidabilità presunta, sopperendo a dovere allassenza dellinfortunato Badstuber.
Ma è tutta la squadra ad essersi distinta per la grande quantità unita alla qualità. Basti pensare al sempiterno Lahm, instancabile motorino della fascia destra, che non è mai stato apprezzato a dovere dal mondo del calcio, forse per quella sua scarsa propensione allessere personaggio. Oppure al reparto di centrocampo, dove i vari Javi Martinez, Kroos e Schweinsteiger rappresentano il giusto equilibrio tra spada e fioretto. Oppure ancore allattacco, con Ribery tornato ai migliori livelli e quel Mandzukic che, oltre a fare goal, garantisce alla squadra un certo tipo di lavoro che, il pur bravo Mario Gomez, non era propenso a fare.
Relativamente a questultimo va ricordato come, dopo aver segnato la scorsa stagione ben 41 (!!!) goal con la maglia biancorossa, stia trascorrendo questannata più che altro guardando i compagni giocare, proprio come il compagno Robben: stiamo parlando di due calciatori che, probabilmente, giocherebbero titolari in qualunque altra squadra dEuropa, a testimonianza, per lappunto, della grandezza del Bayern.
A Monaco, da qualche settimana, si è sparso un grande entusiasmo, persino tra i freddi i tedeschi, per l’arrivo sulla panchina del Bayern, nella prossima stagione, di Pep Guardiola: il profeta del calcio spettacolo che ha gestito quella che è forse la squadra di club più forte di sempre, vale a dire il Barcellona di un paio di anni fa. E però a sarebbe bene pensare al presente, che è florido e promettente, e si rispecchia in una formazione che tutte le big devono temere, comprese le varie Manchester United, Real Madrid e Barcellona.
Di ciò va dato atto, soprattutto, a Jupp Heynckes, che non sta pagando dazio in termini di motivazione e concentrazione, pur sapendo che l’anno prossimo cederà il passo al collega spagnolo, ritirandosi salvo ripensamenti dalla carriera di allenatore. Vincere la Champions sarebbe il modo giusto per salutare in grande stile, vendicandosi anche del boccone amaro ingurgitato lo scorso anno tra allAllianz Arena, nella maledetta notte contro i ‘blues’ di Di Matteo: il cammino sarà lungo e tutto sommato complesso, ma le carte in regola per realizzare quel sogno dalle grandi orecchie ci sono tutte…
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