Pagelle Juventus
Editoriale E’ una Juve senza leader
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11 anni agoon
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RedazioneLa Juve a Madrid ha offerto nel complesso una buona prestazione: fin quando le è stato concesso, ha giocato con personalità e ordine, ha fatto girare girare palla e ha tentato l’imbucata a sorprendere la difesa avversaria. Insomma, ha fatto quello che doveva su un campo difficile di una pretendente alla vittoria finale. Va anche detto però, in tutta onestà, che questo Real almeno per ora è una grandissima squadra solo sulla carta e, forse, nella valutazione economica della rosa.
Certo, fa paura quando vedi entrare dalla panchina gente come Isco e Bale, molto meno quando lo vedi giocare sfilacciato, presuntuoso e, alla fine, pure timoroso di fronte ad una squadra in 10 e pure sulle gambe. E ancora un po’ nel finale ci scappa pure l’azione buona. Detto questo, però, ancora una volta la Juve è stata tradita da uno dei suoi giocatori simbolo: a Firenze la squadra si è sciolta quando uno dei suoi miti Buffon – si è dissolto sul tiro di Rossi da distanza siderale. A Madrid, invece, è crollato Chiellini, una delle colonne della compagine vincente e di Conte, uno di quelli a cui la fame non è mai mancata e per saziarla sbranava gli avversari. Oggi, invece, è lui ad essere sbranato. Da cacciatore a preda.
E non solo a Madrid, perché di prestazioni balbettanti in questo inizio di stagione il centrale ne ha offerte diverse. Forse troppe. Sul primo gol la brutta figura maggiore la fa Barzagli, che fa partire Ronaldo e non riesce a stargli dietro nel taglio, ma anche Giorgione si fa trovare nella terra di nessuno, anticipando inutilmente l’uscita a palla scoperta e lasciando spazio alle spalle sfruttato alla perfezione dal portoghese. Poi, come spesso gli capita, si attacca all’avversario abbracciandolo troppo affettuosamente per gli standard europei (che dovrebbero diventare anche quelli italiani, così magari la smettiamo di vedere risse impunite a centro area) e concede anche il raddoppio.
Per finire in bellezza, sull’espulsione i suoi demeriti sono inferiori a quelli dell’arbitro, questo è indubbio, ma non sono nulli, perché anche quella situazione si poteva probabilmente gestire meglio, in maniera più esperta e smaliziata. Lo scopo, naturalmente, non è quello di sparare su Chiellini in sé, ma su quello che rappresenta, per rimarcare lacune che ultimamente stanno condizionando le prestazioni, ma soprattutto i risultati di una squadra a cui, oggi, manca la guida dei suoi leader Buffon, Chiellini, Pirlo, Marchisio – proprio ora che, invece, ne avrebbe infinito bisogno.
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