Pagelle Juventus
Editoriale – Fernando Llorente, il top player che non t’aspetti…
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11 anni agoon
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RedazioneEra arrivato un po’ in sordina, forse perché un po’ sgraziato, non bello da vedere, sicuramente non qualitativamente eccelso, ma sicuramente molto più tecnico di quanto non si credesse. Fernando Llorente si sta rivelando il top player che in pochi credevano potesse realmente essere, perché virtualmente offuscato dal genio di Tevez e dalle sue giocate. Che, pure, non sono mancate, ma anche grazie al suo prezioso movimento, però, ai suoi assist e alle sue sgomitate.
Si dice che in Italia siamo troppo esterofili e, pure, troppo legati ai nomi. E alle valutazioni, aggiungiamo noi. Nel senso che se lo spagnolo fosse arrivato per quei 30 milioni di euro del suo prezzo nell’anno precedente alla scadenza del contratto, forse i giudizi sarebbero stati meno prevenuti e le aspettative più ottimistiche. Invece, il cartellino a costo zero, ha inquinato le valutazioni, ha indotto a sottostimare il suo potenziale, ha messo in secondo piano il suo curriculum.
Llorente, invece, si è rivelato un’arma determinante per la Juve 3.0 di Conte, perché le ha dato peso e centimetri offensivi e, di conseguenza, un’opzione in più al gioco corto e palla bassa. Con lui davanti, i suoi compagni possono alternare il classico fraseggio a centrocampo, col lancio a scavalcare la mediana perché adesso trovano la punta in grado di difendere palla e far salire la squadra. E, questo, senza considerare l’ottimo contributo in fase realizzativa che, ovviamente, non è da disdegnare, anzi…
In più, Conte si è ritrovato un ottimo ragazzo, che fa gruppo, che suda, che lotta, che non molla mai, che si sacrifica e che si mette a disposizione della squadra. E per un allenatore che prima di trovare il grande calciatore, va alla ricerca dell’uomo, questo non è per niente un fattore secondario. Con Tevez la Juve pensava di aver finalmente pescato il suo fuoriclasse. Se n’è ritrovati due. Uno a 10 milioni, l’altro gratis. E, forse, anche per questo, il sapore è ancora più dolce. Perché a calcio, a volte, si vince ancora con la forza delle idee…
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