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Editoriale Genoa – L’omicidio dell’equità
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11 anni agoon
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RedazioneNel giorno in cui viene celebrata la memoria di un fuoriclasse della musica e del pensiero pacifista come John Lennon, assassinato in quel di New York da un mitomane, tocca il cuore dover parlare di errori arbitrali e tutti i suoi sinonimi. Del tipo: ingiustizia, complotto, sopraffazione… Eppure è successo in un tanto caldo quanto inconsueto pomeriggio invernale, fra uno sprazzo di sole e una ventata di salsedine proveniente dallo splendido mare di Sardegna. La partita prende una piega ben precisa verso la fine del primo tempo quando il Genoa è in vantaggio e in costante proiezione offensiva: Manfredini e Daniele Conti si strattonano in area di rigore come accade in ogni situazione di palla inattiva, è il capitano dei sardi a provocare. L’arbitro Giacomelli (della sezione di Trieste) vede tutto e decide di estrarre per entrambi il cartellino giallo. È una sentenza già scritta che manda sotto la doccia il difensore di Gasperini.
Le strade sono due: o il direttore di gara non si ricordava della precedente ammonizione comminata a Manfredini (e questo sarebbe un’aggravante della sua posizione già precaria) oppure ha usato un metodo sanzionatorio decisamente sproporzionato per la circostanza. Più che per l’imperizia, siamo propensi ad accogliere la tesi dell’eccessivo fiscalismo del fischietto friulano sebbene la sua carriera, appena iniziata in Serie A, sia costellata da comportamenti di non fare: in Inter-Cagliari della passata stagione preferì non fischiare un rigore solare su Ranocchia mentre in Atalanta-Udinese la decisione di revocare un penalty ai friulani, dopo quattro minuti di confabulazioni col guardialinee, fece il giro del mondo. Oltrechè una pessima figura della nostra classe arbitrale. Con queste parole non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio, gli arbitri italiani stanno decisamente sbagliando meno rispetto al passato; l’ingiusto sta nella non assistenza dei collaboratori di Giacomelli, posizionati a meno di tre metri dal luogo dell’evento.
In inferiorità numerica per cinquanta minuti, il vecchio Grifo ha dovuto cambiare approccio tattico negli spogliatoi: Gasperini decide di togliere la spinta propulsiva giocando con tutti gli uomini dietro la linea del pallone per poi ripartire in velocità. Gli infortuni e la scarsa condizione atletica peggiorano la situazione rossoblù, Kucka e Portanova si fermano a metà gara e il tecnico deve arrangiarsi come può. Come se Giacomelli non bastasse. Il gol di Gilardino tiene a galla il Genoa fino a quando il sogno dei tre punti viene infranto dalla doppietta di Sau. Il sardo che salva i sardi. Le disattenzioni tecniche di Antonini e Manfredini non tolgono il merito alla squadra che ha comunque messo impegno nonostante la clamorosa svista di Giacomelli. Tuttavia, come insegna John Lennon in uno dei suoi più pregiati capolavori, diamo un’opportunità alla pace.
Alessandro Legnazzi
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