Editoriale Giro, 16a tappa – Ancora Intxausti, Santambrogio va in crisi

Quando Carlos Betancur è scattato sui pedali ai meno diciotto km in molti hanno pensato che doveva essere la volta. Invece, dopo tre secondi posti consecutivi, il colombiano cede: ha un talento incredibile ma commette ancora l’errore madornale di partire troppo presto, perciò dovrà migliorarsi tanto sul timing di scatto. Dopo aver scollinato, Betancur cerca collaborazione nello spagnolo Samuel Sanchez, migliore in discesa, ma la scena viene presa dallo specialista Vincenzo Nibali e la magia finisce.

La maglia rosa rimischia le carte e permette il passaggio in testa del gruppetto che alla fine taglierà per primo il traguardo di Ivrea: primo Intxausti, secondo Kangert e terzo Niemiec. Per lo spagnolo giunto sul gradino più alto del podio si tratta della conferma del magnifico Giro che sta vivendo, dopo la maglia rosa conquistata nella cronometro di Pescara oggi arriva la soddisfazione di una vittoria di tappa. Un po’ più intricata la questione Kangert, gregario d’oro di Nibali all’Astana: l’estone venne duramente bacchettato dai dirigenti della squadra nella crono abruzzese siccome aveva disatteso l’ordine generale di difendere la maglia rosa. Oggi accade la stessa cosa soltanto in maniera più remunerativa, Kangert si è involato per sottrarre gli abbuoni dei traguardi volanti agli uomini classifica.

Chi si rammarica per questa tappa apparentemente semplice e costruita per gli attaccanti puri è Mauro Santambrogio della Vini Fantini che scende di due posizioni nella generale dopo il miracolo avvenuto sotto la neve del Jafferau; Michele Scarponi torna in corsa per una vittoria finale ma attenzione al polacco Niemiec, le sue azioni sono in forte rialzo. Evans e Uran rimandano a venerdì e sabato gli attacchi finali quando il Passo Gavia, lo Stelvio e le Tre Cime di Lavaredo decideranno le sorti della maglia rosa.