Editoriale – Il capitano abbandona la nave nel bel mezzo della traversata

Chi l’avrebbe mai detto! Conte via dalla Juventus agli albori della nuova stagione. Che il tecnico dei tre scudetti consecutivi avrebbe lasciato, prima o poi, si era capito ed era comprensibile. Ciò che non è comprensibile, ma soprattutto ammissibile è che il Capitano abbandoni la nave nel bel mezzo della traversata, fuggendo via a bordo di una scialuppa di salvataggio diretta chissà dove.

L’ormai ex condottiero bianconero si defila come un disertore qualunque, sgattaiolando di soppiatto, al pari di un ladro che si allontana nel silenzio della notte dalla casa appena svaligiata. La metafora non è buttata lì a caso, perchè Conte non si sarà portato via l’argenteria scintillante di un villone nobiliare, ma l’amore del popolo juventino, quello sì.

Lo ha rubato e ricettato come refurtiva di infima qualità quell’amore incondizionato che la sua gente gli ha sempre tributato e manifestato, ad ogni occasione, dopo ogni gol, dopo ogni vittoria ed anche e soprattutto dopo le sconfitte e le Caporetto europee.