Editoriale – Il Milan è ancora un malato in convalescenza…

Neanche questa sera il Milan ha giocato bene. Almeno non per noi. E lo scriviamo prima di sentire il commento di Allegri. D’altronde, però, il mister rossonero si era già detto soddisfatto delle prestazioni contro Napoli e Bologna: dunque, se tanto ci dà tanto, quella di stasera, per lui, sarà stata una gara spettacolare…

Il Milan del primo tempo, invece, ha fatto un tiro in porta con Constant e, al 45′, è uscito sotto i roboanti fischi di San Siro, più sulla nostra linea – dunque – che su quella del suo allenatore. In tutto questo, però, vanno ricordati gli alibi di uan squadra costretta a fare i conti con infortuni importantissimi e, quindi, anche con un limitato accesso al turnover che ha costretto il tecnico ad utilizzare sempre gli stessi uomini (parsi inevitabilmente un po’ provati, soprattutto nel finale). Se non lo ricordassimo, non sarebbe onesto.

Va altresì detto, però, che la Samp vista a San Siro è sembrata un avversario quasi compiacente e tutt’altro che uno scoglio insormontabile. Invece, per superarla, è servito un gol di Birsa (ottima la sua prestazione) dal limite, giunto quasi casuale. Successivamente, però, le occasioni per chiudere la gara, i rossoneri le hanno avute: Matri ha ingaggiato una guerra personale con Da Costa e Costa (ma l’ha persa ancora una volta), Robinho si è distinto per un altro errore da Mai Dire Gol, servendo – a porta sguarnita e da due metri – il portiere blucerchiato invece che scaraventare la palla in fondo al sacco.

Poi, vuoi un po’ di stanchezza, vuoi un po’ di braccino del tennista, la squadra di Allegri è paurosamente arretrata, senza tra l’altro che la Sampdoria imprimesse particolare pressione: pericoli Abbiati non ne ha corsi, ma la paura che aleggiava sul pubblico, ma soprattutto sui giocatori in campo, è la testimonianza che il Milan, oggi, è ancora un malato in convalescenza. E, a sensazione, si tratta di una convalescenza ancora lunga…