Pagelle Juventus
Editoriale – Il punto dopo Napoli-Borussia 2-1
Published
11 anni agoon
By
RedazioneIl miracolo, San Gennaro, l’ha fatto con qualche ora di anticipo: invece di attendere fino ad oggi, si è portato avanti col lavoro, regalando al San Paolo (non il santo, naturalmente, ma lo stadio) la prima notte magica di una stagione che sembra essere nata sotto una buona, se non buonissima, stella. Dopo aver raccolto gli scalpi di Bologna, Chievo ed Atalanta, avversari tutt’altro che irresistibili e di fronte ai quali ci si aspetta, ragionevolmente, che una squadra del calibro del Napoli non faccia brutte figure, gli azzurri di Benitez ne fanno uno eccellente: il Borussia Dortmund. Esatto, i vicecampioni d’Europa in carica.
Non proprio gli ultimi arrivati, tanto per capirci. Ma, ad onor del vero, nemmeno lo squadrone che non più tardi di quattro mesi fa aveva costretto ai suoi piedi tutto il continente, meno che i cugini (alla lontana) del Bayern. Basta analizzare l’andamento della ripresa per rendersene conto: i tedeschi, pur avendo la necessità di recuperare lo svantaggio maturato nel primo tempo, non hanno mai cercato di pressare o impensierire gli uomini di Benitez, ai quali, anzi, hanno permesso di manovrare indisturbati, e peraltro con una certa ‘tranquillità’, tra la linea di centrocampo e quella di difesa. Scelta, questa, dettata non dall’incapacità di contrastare un Napoli sì buono ma non eccellente, e nemmeno dall’inferiorità numerica, della quale, volendo dirla tutta, il Napoli di Mazzarri avrebbe saputo approfittare meglio di quanto non sia riuscito a fare quello di Benitez, ma dalla voglia di sorprenderlo in contropiede. Intento in cui i tedeschi, per la verità, si sono spesi poco e male, visto che per il gol della bandiera ci sono voluti un erroraccio di Zuniga e l’approssimarsi dei minuti finali.
Detto dei demeriti, evidenti, dei vicecampioni in carica, un accento, e forse più di uno, va posto anche sui meriti degli azzurri, che, da grande squadra quale vorrebbero diventare, sono riusciti laddove stava per fallire il Milan di Allegri e ha fallito la Juventus di Conte. E cioè non hanno steccato alla prima esibizione europea della stagione. Doveva essere la partita di Higuain, e così è stato: sua la rete che ha aperto le danze, suo lo scatto in profondità dal quale è scaturita l’espulsione, sacrosanta e decisiva ai fini del risultato, di Weidenfeller. Al momento, insomma, pare che siano stati investiti bene i 37 milioni di euro spesi per portarlo alle pendici del Vesuvio. Non ci aspettavamo che fosse pure la partita di Insigne, quasi ‘insensibile’ all’aria della Champions, manco avesse alle sue spalle già cento presenze nella massima competizione continentale. Lui che invece ieri sera ha debuttato e segnato come se fosse la cosa più normale di questo mondo. E che gol, aggiungiamo noi. Ci desta molto meno stupore la prestazione di Behrami, uno che eccelle nelle vesti di interditore, ma a cui non fa difetto quella qualità indispensabile per competere e sopravvivere a certi livelli. Non ci ha impressionati Hamsik, il che non ci sorprende perché non è la prima volta che lo slovacco sparisce dalla partita quando la posta in gioco diventa bollente.
Una pecca del Napoli visto ieri sera? Ve ne suggeriamo due: non aver saputo ‘prendersi gioco’ di un Borussia in tono minore, incomprensibilmente dimesso e impaurito rispetto a quello che fa da lepre e mostra i muscoli in Bundesliga, e non essere riuscito a metterlo definitivamente alle corde quando è rimasto in inferiorità numerica. Se il Napoli punta seriamente alla Champions, e dopo una partenza del genere supponiamo che un pensierino, alla coppa dalle grandi orecchie, lo abbia dedicato, deve mettere in preventivo che lungo il suo cammino non sempre troverà avversari claudicanti o in serata storta. Il Borussia, lo ripetiamo, non è una squadra di sprovveduti. Ma di certo non ha la stoffa né la personalità del Barcellona, del Real Madrid o dei due Manchester visti all’opera in questa due giorni di coppe. Gli azzurri prendano nota. Intanto, lasciamoli festeggiare, e intonare, il primo acuto europeo. A patto che non esagerino: domenica si va a fare visita al Milan, domenica c’è un primo posto da difendere. Balotelli e Roma permettendo.
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”