Pagelle Juventus
Editoriale – Il vero Special One è quello che scende in campo
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12 anni agoon
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RedazioneHo sempre storto un po il naso di fronte alle squadre che vengono identificate con i propri allenatori: il Milan di Sacchi, lInter di Mourinho, la Juventus di Conte, il Barcellona di Guardiola ma anche lItalia di Velasco nella pallavolo, tanto per citare un esempio extra calcio.
Per carità, quelli appena citati sono allenatori con i fiocchi, ma io preferisco pensare agli attori protagonisti come i principali artefici dei destini di una gara sportiva. In parole povere, Sono tra quelli che pensa che gli allenatori contino in maniera marginale e comunque più in negativo che in positivo.
Grandi tecnici del passato come Rinus Michels, il nostro Arriggo Sacchi e alcuni altri hanno portato vere e proprie rivoluzioni nel modo di intendere il calcio, ma nulla sarebbe rimasto sui libri di storia dello sport se a mettere in pratica le loro idee non ci fossero stati interpreti sopraffini, come Cruyff, Krol e Neeskens nel caso di Michels e Gullit, Baresi e Van Basten, solo per citarne alcuni, nel caso del Profeta di Fusignano.
Chiacchiere da bar si potrà pensare. In effetti la discussione potrebbe andare avanti per anni, come in pratica succede. Ma sono troppi gli esempi che dimostrano come linterprete riesca ad elevarsi, per importanza, al di sopra del direttore dorchestra.
A Barcellona, e non solo, si pensava che laddio di Pep Guardiola, allenatore di calcio e filosofo del concetto di bellezza applicata al pallone, avrebbe decretato la fine del grande Barcellona degli ultimi anni. Ebbene, pronti via, nella Liga i blaugrana hanno vinto finora tutte le partite lasciando un punto solo nel Clasico col Real Madrid. In panchina siede un modesto Vilanova, in campo cè il Pelé dei giorni nostri. Inoltre, prima di Guardiola, non è che Rijkaard proprio non avesse vinto niente con i vari Deco, Ronaldinho ed Etoo
Nel basket italiano, Milano è allenata da un super tecnico come Scariolo, ma questo non è sufficiente a far funzionare una squadra costata parecchio. Nella NBA, il maestro Zen Phil Jackson ha infilato due serie da tre successi di fila con i Chicago Bulls, con una pausa di due anni tra un filotto e laltro, guarda caso proprio quando Michael Jordan si era preso una pausa per darsi al baseball Chigaco non si arrivò nemmeno a sfiorarlo il titolo senza Jordan.
Lo stesso Mourinho nella sua prima stagione allInter, con una squadra praticamente uguale a quella di Mancini, ottenne gli stessi risultati del tecnico italiano: scudetto ed eliminazione in Champions League agli ottavi. La campagna per la conquista della Coppa dei Campioni partì grazie agli acquisti di pezzi da novanta come Lucio, Thiago Motta, Milito, Etoo e Sneijder… Mezza squadra, tutti nazionali, tutti con ingaggi super, tutti (manca solo Sneijder ma è questione di giorni ) epurati nelle ultime due stagioni.
Nella pallavolo italiana, il guru Julio Velasco strabiliò con Modena, prima, e con la nazionale italiana poi. Ma gli azzurri hanno continuato a vincere negli anni seguenti anche con Bebeto, Montali e Anastasi seduti in panchina, grazie a due fantastiche generazioni di campioni.
Insomma, bravi tutto questi Special One, ma attenzione a pensare che a far la differenza non sia chi scende in campo ma chi sta in panchina.
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