Pagelle Juventus
Editoriale Inter – 22 maggio 2010: Madrid 4 anni dopo…
Published
11 anni agoon
By
RedazioneSono passati 4 anni dalla magica notte di Madrid: più o meno a quest’ora, migliaia di tifosi nerazzurri fremevano per la partita più importante della loro vita. In campo l’Inter sembrava uno squadrone e la doppietta di Milito sanciva il trionfo totale di Josè Mourinho, profeta arrivato dal Portogallo per riportare l’Inter sul gradino più alto d’Europa. Da li a poco il Capitano di mille battaglie Javier Zanetti avrebbe alzato la coppa dalle grandi orecchie, punto più alto di una carriera semplicemente straordinaria per attaccamento alla maglia e amore verso i colori nerazzurri.
L’Inter di Massimo Moratti ripercorreva le orme del padre Angelo, una storia unica per una squadra che della tradizione familiare ha fatto un marchio di fabbrica. 4 anni dopo la musica è radicalmente cambiata: le stagioni dopo il Triplete sono state difficili, una serie infinita di allenatori che si sono avvicendati sulla panchina nerazzurra non sono serviti a riportare l’Inter nelle posizioni di classifica sperate dai tifosi.
Moratti ha dovuto abbandonare la sua nave, il calcio degli sceicchi non poteva più permettere al Presidente nerazzurro di accompagnare il suo equipaggio verso nuove conquiste e l’arrivo dell’Indonesiano Erick Thohir ha cambiato radicalmente la storia della Beneamata. Sulla panchina nerazzurra ora siede Walter Mazzarri, toscano dal carattere burbero, poco amato dai tifosi nonostante il raggiungimento della qualificazione in Europa League.
Già… la qualificazione in Europa. L’Inter improvvisamente non ricopre più un ruolo da protagonista nella massima competizione continentale e dopo una stagione che ha visto i nerazzurri spettatori da casa delle partite infrasettimanali, il ritorno nelle coppe seppur dalla porta di servizio viene accolto con soddisfazione dalla società. Ciò che ora viene visto in maniera positiva solo 4 anni fa sarebbe stato considerato come un fallimento.
Il 4 – un numero che si ripete: Javier Zanetti saluta il calcio giocato ed insieme a Cambiasso, Milito e Samuel lascia un vuoto ed un senso di nostalgia difficilmente sanabile per tutti i tifosi nerazzurri. L’Inter cambia, anzi comincia a cambiare. Mazzarri il burbero nella conferenza stampa di fine stagione snocciola statistiche, parla di calcio attraverso numeri e prova a difendere una posizione oggettivamente molto scomoda. I tifosi non lo amano e chiedono un avvicendamento in panchina che la società non sembra intenzionata ad effettuare.
Gli interisti hanno imparato a conoscere le parole progetto, fair play finanziario, anno di transizione, giovane di prospettiva e molte altre ancora. Il punto non è tornare a vincere entro poco tempo o fare più punti in classifica rispetto alla stagione precedente: il punto è tornare a far battere il cuore ai tifosi. L’Inter è sempre stata una squadra che della pazzia ha fatto la propria ragione di vita.
Delusioni tremende ma anche fantastiche vittorie hanno caratterizzato la storia di questa società. Thohir dovrà necessariamente entrare in questo tipo di mentalità per riportare entusiasmo ed ambizione tra la gente, solo così potrà costruire un’Inter vincente. Il progetto di rinascita è ancora in fase embrionale ma alcune caratteristiche non devono essere tralasciate: l’obiettivo deve essere riportare i tifosi vicino alla squadra in poco tempo. Solo così un giorno si potrà rivivere un 22 maggio 2010, una fantastica serata di 4 anni fa che sembra molto più lontana nel ricordo di coloro che amano l’Inter.
Andrea De Boni
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”