Pagelle Juventus
Editoriale Inter – Il numero 3
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12 anni agoon
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Redazione© foto di Agenzia Liverani
Si sa, tre è considerato il numero perfetto per eccellenza: il tre simboleggia infatti la trinità divina o rimanda al triangolo, la forma geometrica indistruttibile. Nel nostro caso però, il numero tre non ha a che fare con niente di tutto ciò, ma bensì con l’Inter di Stramaccioni: terza in classifica, terzo miglior attacco e terza miglior difesa (a pari merito con la Fiorentina). Non bastasse, tre sono i gol rifilati domenica al Bologna e a tre è lo schieramento difensivo che ha segnato la svolta della stagione nerazzurra.
A parte la frequenza con cui ricorre questo numero, è innegabile che l’Inter si stia candidando, se non per lo scudetto, a possibile guastafeste della corazzata bianconera. Del resto, una squadra che in campionato ha inanellato una striscia di cinque vittorie consecutive – sette se si considera anche l’Europa League – non può più nascondersi. Dal tris (sempre restando in tema di numero tre…) incassato dalla Roma alla seconda giornata alla convincente vittoria del Dall’Ara sono passati poco meno di due mesi, ma in casa nerazzurra sembrano un’eternità: dalla serata storta di San Siro in avanti sono arrivate infatti otto vittorie, un pareggio e una sola sconfitta.
Buona parte del merito di questo repentino cambio di marcia è da attribuire al trentaseienne Stramaccioni, abile nello stravolgere lo schieramento tattico dei suoi in ragione di un maggior equilibrio e di una maggiore solidità del reparto arretrato. In questo senso, la difesa a tre si è rivelata una vera e propria manna dal cielo che ha consentito ai nerazzurri di controllare decisamente meglio le sortite offensive degli avversari come dimostrano i soli tre gol subiti dalla trasferta di Verona in poi, ovvero da quando il tecnico romano ha proposto per la prima volta il nuovo allineamento difensivo.
A Strama va inoltre rivolto un plauso per aver saputo rivitalizzare i cosiddetti senatori dello spogliatoio nerazzurro: gente come Samuel, Cambiasso e Milito su cui si sono costruiti i trionfi del recente passato, stanno dimostrando infatti di non essere per nulla finiti, ma anzi di poter dare ancora molto alla causa interista, sia in campo che fuori, trasmettendo la mentalità vincente ai giovincelli come Juan Jesus, Coutinho e Livaja, vere sorprese di questa Inter.
I tre argentini non sono comunque i soli ad essere rinati sotto la gestione Stramaccioni: pensiamo ad esempio a Cassano, uno degli attaccanti più in forma del momento e che in tutta la sua carriera non ha mai conosciuto un avvio di stagione più proficuo di quello attuale. Lasciarlo fuori nell’insidiosa trasferta bolognese sembrava un azzardo non solo per i giornalisti, ma anche per i tifosi; invece Stramaccioni ha avuto ragione ancora una volta preferendogli Palacio che a conti fatti si è dimostrato determinante ai fini della vittoria con due assist decisivi e tanto movimento in fase di non possesso palla.
A proposito del numero tre: magari anche solo a pensarci è da pazzi, ma per una squadra riconosciuta tale chissà che a fine stagione non arrivi il Triplete. Nel caso, sarà meno pregiato di quello del 2010, ma siamo sicuri che i tifosi della Beneamata sapranno apprezzare lo stesso…
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