Pagelle Juventus
Editoriale – Inter, Milan, Bonolis: siamo su Scherzi a parte?
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12 anni agoon
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RedazioneSiamo alle comiche: non vè titolo più pertinente per commentare linverosimile vicenda che sta avendo per protagonisti, in queste ore, Inter, Milan e
Paolo Bonolis! Siamo davvero alla frutta, ed è ora che ci sia dia una bella regolata, tutti quanti. In primis Massimo Moratti, che invece che prendere atto del fallimento tecnico della sua squadra, in cui la sua firma in calce è netta e visibilissima, se la prende col sistema arbitrale parlando addirittura di malafede. Dichiarazioni che, con alle spalle una Federcalcio forte e seria, non sarebbero state tollerate, ne sarebbero rimaste impunite. E lo stesso Moratti, se davvero convinto della sue parole, avrebbe due alternative da prendere in considerazione: andare a denunciare il tutto presso le sedi opportune, oppure ritirare la formazione dal campionato. Perché, in tutta onestà, non vediamo il senso di mantenere un club allinterno di una competizione, se la si considera manipolata.
E che dire di Paolo Bonolis? Non è la prima volta che il famoso showman si lascia andare ad invettive più o meno pesanti, atte ad attaccare il sistema calcio. Nel recente passato lobiettivo era stata la Juventus, adesso tocca al Milan che, secondo Bonolis, sarebbe palesemente favorito per laccesso nellEuropa che conta. Senza giri di parole, stando a quanto detto da Bonolis, esisterebbe un piano studiato a tavolino per garantire ai rossoneri la qualificazione in Champions League. Ma siamo su Scherzi a parte, oppure è tutto vero? Lo stesso Milan, probabilmente, avrebbe fatto bene ad ignorare le parole di quello che, con tutto il rispetto, altri non è che un tifoso sfegatato, pronto a perdere di vista la realtà a seconda di come giri il vento. Non ci pare di aver sentito lamentele quando, in passato (anche recente), lInter ha goduto di qualche errorino arbitrale a favore (ed è successo, anche nella gestione Mancini post calciopoli, giusto per fare un esempio). Gli arbitri sbagliano, lhanno sempre fatto e sempre lo faranno. Chi non crede allonestà del caso, con che coraggio rimane a far parte di un sistema ritenuto marcio? Tornando alla vicenda Bonolis, con il massimo affetto che nutriamo per questuomo, elemento di spicco nel suo mestiere, riteniamo opportuno che, alla prossima occasione, eviti di lasciarsi andare a slogan da tifoso da curva. E stessa cosa dovrebbe fare Massimo Moratti che, ogni qualvolta gli arbitri commettono degli errori che sfavoriscono la sua squadra, tira fuori la solita tiritera dei complotti e via dicendo. La questione è oramai divenuta sin troppo stucchevole.
Bisogna abbassare i toni, perché se poi si verificano episodi come quelli che hanno visto protagonista Adriano Galliani allArtemio Franchi, è anche perché gli animi continuano ad essere esasperati da polemiche sterili e fini a se stesse. Gli addetti ai lavori hanno solo da darsi una bella calmata e ricordarsi che, nel momento in cui rilasciano certe dichiarazioni, hanno uneco mediatica devastante. Quanto a Bonolis, vero è che esiste libertà di parola, ma gli eccessi non sono mai cosa buona e giusta, soprattutto se basati, fondamentalmente, sul nulla. A meno che la serie di 21 partite senza rigori concessi ai nerazzurri, non sia considerata prova tangibile di chissà quale complotto. Nel frattempo, diamo una rinfrescata alla memoria, andando a pescare un solo dato statistico (ma ce ne sarebbero altri), per cercare di capire meglio la sostanza delle proteste di Moratti. Anno 1993/1994, in Italia lo scudetto va al Milan di Capello, che per tutto il campionato non riceve un solo rigore a favore. E il Milan dei record, che termina la stagione imbattuto, e che per ben 47 incontri consecutivi di Serie A (dunque non solo relativamente alla stagione 1993/1994), non ha usufruito di alcun penalty. Ma la squadra era fortissima, la struttura societaria di spessore, la conduzione tecnica di altissimo livello: serve aggiungere altro?
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