Pagelle Juventus
Editoriale – Inter, per vincere subito è meglio l’usato sicuro…
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11 anni agoon
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Redazione“Non è un paese per vecchi” è il titolo del film premio Oscar dei fratelli Coen. Ma per quanto riguarda l’Italia e il calcio italiano forse vale di più il motto: “Non è un paese per giovani”. L’esempio più lampante di questa tendenza ce l’ha servita Cesare Prandelli nell’amichevole contro la Spagna che ha preferito schierare Thiago Motta piuttosto che lanciare il talentuoso Verratti.
Tuttavia lo sport ci insegna che spesso l’età conta solo relativamente. Facciamo qualche esempio: Francesco Totti, Luca Toni, Andrea Pirlo e Javier Zanetti. Questi highlander del calcio sono dei veri e propri leader nelle loro rispettive formazioni e (a parte Zanetti) stanno tutti vivendo una seconda giovinezza. Eppure il tempo passa per tutti. O forse no…Prendiamo Andrea Pirlo, un giocatore che andrebbe clonato. La Juventus lavora giustamente per blindarlo. L’apporto del regista bresciano è stato ed è ancora troppo importante per Antonio Conte. All’Inter invece tira aria di rivoluzione. A giugno, si traccerà una linea netta col passato. Samuel, Milito, Castellazzi, Mudingayi, Mariga e Chivu potrebbero lasciare Milano. Zanetti, con ogni probabilità, entrerà a far parte della dirigenza con un ruolo ancora da definire. Resta in bilico la posizione di Esteban Cambiasso. La spina dorsale è già stata approntata: Handanovic, Vidic, Hernanes e Icardi, ovvero il portiere, il leader difensivo, il cervello e la punta. Senza dimenticare il rinnovo di Palacio.
Il capitolo rinnovi o non rinnovi sarà cruciale per la prossima stagione nerazzurra. Le idee di Thohir per ora non sono ancora chiare. Il tycoon ha dichiarato che vuole in rosa un’età media di 26,5 anni. Questo vuol dire svecchiare notevolmente l’attempata squadra nerazzurra. Non è solo un problema di età, ma anche di ingaggi e di pianificazione. Tuttavia bisogna distinguere tra caso e caso. Non tutti i senatori nerazzurri sono nelle stesse condizioni. Ricorderete il clamoroso errore commesso dal Milan nel lasciar partire Pirlo. L’Inter, dopo i tanti sbagli commessi in passato, non può permettersi di far partire giocatori apparentemente “bolliti” ma che potrebbero poi riscoprirsi terribili. La discriminante qui la fanno le motivazioni: in questo senso giocatori come Samuel, Cambiasso e Zanetti potrebbero ancora fare bene nell’Inter del futuro. Discorso diverso per Mudingayi, Mariga, infortunati cronici e praticamente “spettatori non paganti” e per Diego Milito, le cui difficoltà fisiche paiono evidenti in un ruolo tanto delicato come quello del centravanti.
Se l’Inter punta su un veterano del calibro di Vidic, perché non confermare anche Cambiasso (dallo spiccato senso tattico) e Zanetti (anima pulsante della squadra)? Questo il dilemma di Thohir che farà il mercato con il pallottoliere miscelando giovani e vecchi alla ricerca del numero fatidico, quasi alchemico: 26,5. Lo stesso Mazzarri non ha mai nascosto la predilizione per giocatori esperti e dalla forte personalità. Per vincere subito è meglio l’usato sicuro, in attesa di giovani stelle in attesa di consacrazione: Kovacic, per fare un nome…
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