Pagelle Juventus
Editoriale Inter – Una crisi che ha molti “padri”
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12 anni agoon
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RedazioneTempi grami per l’Inter, piombata in una crisi profonda dopo la schiacciante vittoria ottenuta nel novembre del 2012 in quel fortino inespugnabile che pareva lo Juventus Stadium. Da quella notte, che avrebbe dovuto essere foriera di certezze e forza, gli uomini di Stramaccioni sono caduti in una sorta di declino, ben riassumibile nei punti ottenuti nelle ultime otto partite: appena 8, con una media da far impallidire anche i più pessimisti. Ed è un vero peccato, perchè i nerazzurri avevano dato l’impressione, ad inizio campionato, di poter mettere i bastoni tra le ruote all’armata bianconera, con la vittoria in casa di quest’ultima che aveva ulteriormente rafforzato la convinzione.
Il castello invece è crollato e stiamo qui, settimanalmente, a chiederci cosa sia successo. In molti parlano di un problema psicologico, altri imputano a Stramaccioni una cattiva gestione della rosa, altri ancora parlano di uomini sopravvalutati. Dove stia la verità non è facile scoprirlo e, andando ad analizzare ogni aspetto, c’è una piccola verità in ognuna delle ipotesi sopra elencate. In particolare, probabilmente la rosa non all’altezza delle ambizioni di una società che, pur vivendo un evidente ridimensionamento, puntava sul serio ad impensiere la Juventus.
Ma è successo che la difesa, dopo un primo assestamento, grazie anche allo schieramento a tre che aveva dato buoni frutti, non funziona più a dovere: a turno i vari Juan Jesus, Samuel e Ranocchia si sono resi protagonisti di qualche insicurezza, che non ci si può permettere in un determinato contesto. Sugli esterni c’è grossa incertezza, con Alvaro Pereira che non si è ancora ambientato a dovere, e Jonathan che all’Inter – dispiace dirlo – non è buono neppure per la panchina. Il centrocampo, inoltre, necessiterebbe di uno che sappia giocare il pallone con geometrie perfette, mentre l’attacco dipende troppo da un Milito che va a corrente parecchio alternata per poter essere l’unico cui aggrapparsi al momento di fare goal.
Ecco perchè diventa fondamentale il calciomercato dove l’arrivo, ad esempio, di due calciatori come Lodi e Schelotto potrebbe dare una grossa mano a Stramaccioni che, tra tutti, è forse quello che meno colpe. L’allenatore romano sta ovviamente facendo il possibile e, ahilui, va ammesso che dalla sua non ha l’esperienza che, in certi casi, diventa determinante. Ha bisogno di crescere, e per crescere serve tempo e fiducia: non sembra che queste cose gli manchino ed è un bene. L’importante è però che non continui ad attaccarsi ad episodi arbitrali, come troppo spesso capitato ultimamente: determinati discorsi non giova all’ambiente ma possono anzi essere deleteri, rappresentando un inutile alibi agli scarsi risultati ultimamente conseguiti.
Chi ha grandi colpe è invece la società, con la gestione del caso Sneijder che non è neppure lontamente degna di una società come l’Inter: dispiace dirlo, ma siamo quasi a livelli dilettantistici, con un giocatore del calibro dell’olandese messo ai margini perchè non vuole modificare un contratto che lo stesso club, qualche tempo addietro, gli ha fatto firmare. Il danno è stato evidente e molteplice, innanzitutto dal punto di vista dell’immagine, ma soprattutto da quello economico, con un evidente deprezzamento del calciatore, e da quello tecnico, visto che a Stramaccioni, aldilà delle dichiarazioni di facciata riguardanti presunte ed inamissibile scelte tecniche, è stato tolto un elemento di qualità sopraffina che avrebbe potuto – e potrebbe tuttora – dare una grossa mano alla squadra.
Perciò è necessario rialzare la testa, fermo restando che dal calciomercato dovranno venire gli aiuti adeguati. I nomi che circolano non saranno buoni per vincere lo scudetto, ma potrebbero rappresentare per la squadra quegli elementi che stanno fino ad oggi mancando, dando un apporto decisivo affinchè si riesca ad ottenere la qualificazione in Champions League. Prima di tutto, però, Stramaccioni dovrà essere bravo a risollevare i suoi ragazzi dal punto di vista psicologico: sotto quest’aspetto, il giovane allenatore, probabilmente ci sa fare meglio di altri colleghi.
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